Decidere di donare il 5×1000 ad Amnesty International, vuol dire scegliere di prendere parte alla difesa dei diritti universali dell’uomo per combattere ogni forma di discriminazione.
Amnesty International si impegna da anni per eliminare qualsiasi forma di discriminazione e violenza, fatti che sono in continuo aumento e spesso minimizzati.
La violenza sulle donne è in continuo aumento, basti pensare che su 355 omicidi commessi in Italia nel 2017, 140 sono stati classificati come femminicidi, commessi dentro le mura di casa, da persone che conoscevano bene le vittime e a cui esse erano legate.
In crescita è anche il fenomeno del bullismo: un ragazzo o ragazza su due ha subito atti di bullismo e almeno il 20% subisce atti di bullismo costanti.
In entrambi i casi, ci sono persone che sostengono che la situazione negli anni è rimasta invariata, ma che siano i media a discuterne di più.
Altri sostengono invece che, come nel caso del bullismo, i social media siano una concausa dell’aumento del fenomeno.
Un passo verso la civiltà è stato fatto nel maggio 2016, quando il Parlamento ha approvato la legge per le unioni civili tra persone dello stesso sesso.
Ma l’omofobia non è scomparsa e la maggior parte delle discriminazioni avviene in ambienti universitari e lavorativi. Inoltre, non si è ancora discusso della possibilità di adozione di un figlio da parte delle coppie omosessuali.
La strada per il riconoscimento universale dei diritti umani è ancora lunga, ma non infinita.
Un passo è quello di sostenere Amnesty nelle sue campagne e decidendo di donare il 5×1000 inserendo il codice fiscale 03 03 11 10 582 e la propria firma nella dichiarazione dei redditi.
Chef Rubio, ex rugbista e famoso personaggio televisivo, da sempre sensibile a tematiche sociali, ha scelto di supportare per il secondo anno consecutivo la campagna 5×1000 per Amnesty.
La carriera di Gabriele Rubini (Chef Rubio) inizia nel mondo del Rugby, sport che incarna i valori di lealtà, rispetto, altruismo. Questa carriera si intreccia poi con quella di Chef e successivamente televisiva, con una certa attenzione al sociale, utilizzando i valori e le capacità acquisite sia nello sport sia nella cucina: dal 2014 è sostenitore dell’associazione Never Give Up, per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare, dal 2016 collabora con l’Istituto statale per sordi di Roma realizzando il programma Segni di gusto ed è stato, nello stesso anno, chef ufficiali alle Paralimpiadi di Rio. Ha inoltre girato alcuni video nella lingua dei segni.
Dal 2017 è testimonial di Amnesty nella campagna per il 5×1000.
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