Amnesty International ha dichiarato che la decisione di Russia e Cina di porre il veto nei confronti di una debole risoluzione del Consiglio di sicurezza sulla Siria, il giorno dopo che la massiccia offensiva dell’esercito di Damasco contro la città di Homs che ha provocato decine e decine di vittime, è un vile e sconcertante tradimento nei confronti della popolazione siriana.
“Russia e Cina hanno fatto un uso del tutto irresponsabile del diritto di veto. È incredibile che abbiano bloccato l’approvazione di un testo che già era molto debole” – ha dichiarato Salil Shetty, Segretario generale di Amnesty International. “Dopo una notte in cui il mondo intero ha assistito alla sofferenza della popolazione di Homs, si è trattato di una decisione veramente scioccante”.
Ad eccezione di una dichiarazione presidenziale di condanna delle violazioni dei diritti umani, risalente all’agosto scorso, il Consiglio di sicurezza non ha intrapreso azioni da quando, nel marzo del 2011, è iniziata la rivolta.
Amnesty International continuerà a chiedere ai membri del Consiglio di sicurezza di deferire la situazione della Siria alla Corte penale internazionale, di imporre un embargo totale sulle armi dirette verso quel paese e di congelare i beni patrimoniali del presidente Bashar al-Assad e delle altre principali autorità siriane.
Amnesty International, ancora nell’Aprile 2011, aveva chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di deferire la situazione della Siria al Procuratore della Corte penale internazionale, dopo l’estrema violenza che caratterizzava la risposta del governo di Damasco alle proteste di massa degli ultimi giorni.
L’organizzazione per i diritti umani ha chiesto inoltre al Consiglio di sicurezza un embargo sui trasferimenti di armi alla Siria e il congelamento degli assetti finanziari del presidente Bashar al-Assad e di altri rappresentanti del governo di Damasco, coinvolti nell’ordine e nell’esecuzione di gravi violazioni dei diritti umani.
Gli omicidi e le torture di cui si sono rese responsabili le forze di sicurezza siriane, nell’ambito di un massiccio e sistematico attacco contro la popolazione civile, potrebbero configurarsi secondo Amnesty International come crimine contro l’umanità.