Eh, sì! Siamo giunti al nostro 18° compleanno!!! Per noi il festival è davvero diventa-to come il nostro bambino, che nato piccolo piccolo, un po’ alla volta è cresciuto ed è diventato maggiorenne. È stato proprio come crescere un figlio e ritrovarselo adulto, come scegliere che vestito mettergli, come sbagliare e poi riparare, veder-lo, appunto, crescere e poi sbandare e deprimersi e poi tornare felice.
Riunioni su riunioni, contatti, telefonate ed e-mail, infiniti sbattimenti, liti e coordi-namenti, comunicati stampa, ascolti ed amicizie, per vederlo infine realizzato. É che la bellezza delle idee ti si pianta addosso e quando arriva il momento, perché arriva, in cui sembra che le cose siano irrealizzabili, difficili, impossibili, senti il lascito di ciò che è già stato fatto, senti l’ansia dell’aspettativa. Ormai è un progetto più che avviato e allora ricordi perché la Grande Macchina Organizzativa è in moto, perché stiamo facendo, nessun dubbio, una delle cose più belle che il Polesine possa offrire: da concorsino-di-paese a festival di respiro nazionale.
Per cercare di essere concreti diamo un po’ di numeri, attraverso questi ci rendiamo conto di quanto siamo riusciti a realizzare in 18 anni di festival:
90 serate organizzate
100.000 persone nel pubblico
195 gruppi o solisti in concorso per
1000 singoli artisti coinvolti
13 Premi Amnesty International Italia
51 grandi artisti che si sono esibiti live
59 ospiti emergenti coinvolti nelle serate
16 tra dj set e reading
13 libri presentati
25 proiezioni di opere
32 mostre e installazioni artistiche
7 rappresentazioni teatrali
17 compilation realizzate
19 magazine
8732 appelli firmati
12 Campagne di Amnesty International supportate
80 collaborazioni con altre associazioni o enti
1 premio “festival dell’anno” dal Meeting degli Indipendenti
1 medaglia di rappresentanza da parte del Presidente della Repubblica
Tutto questo – e molto altro – è stato il concorso nazionale “Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty” nei suoi primi diciotto anni di vita. Sappiamo che un editoriale dovrebbe saper riassumere, tirare somme (prima della fine?) o se non altro presentare… È che il programma è scritto qui dentro ed è il miglior programma che potessimo fare, il miglio-re che abbiamo mai avuto, come dicono le star quando esce un loro nuovo album. Con la voglia nel cuore di lanciare un messaggio di grande speranza.
Noi quello che facciamo lo promuoviamo con Amnesty International, un’ Organizzazione Non Governativa, che quest’anno festeggia i sui quaranta anni in Italia. Vogliamo dirlo: è proprio lei il nostro senso. Amnesty ci dà la responsabilità di migliorare, magari anche solo di poco, il mondo nel quale viviamo, perché questo non è solo un diritto ma anche un dovere.