La musica entra in carcere con Voci per la Libertà IN TOUR.
Martedì 21 giugno, in occasione della Giornata Europea della Musica il concerto di tre artisti del festival “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty” inseriti nelle iniziative del progetto “Carcere e comunità locale” finanziato da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con Comune di Rovigo, il Manto di Martino e il coinvolgimento del Coordinamento Volontari della Casa Circondariale di Rovigo. Il progetto nel suo complesso intende armonizzare le attività che storicamente caratterizzano le singole realtà, suddivisibili in tre aree specifiche di intervento: l’assistenza, sostegno materiale e ricreativo a favore di persone in stato di detenzione; il reinserimento sociale e lavorativo; la promozione culturale e sensibilizzazione territoriale. Questi primi concerti all’interno della casa circondariale di Rovigo anticipano gli eventi aperti al pubblico de “Il Carcere in piazza” che l’Associazione Voci per la Libertà proporrà per l’1 e 2 luglio.
Tre gli artisti del festival, Elisa Erin Bonomo, Chiara Patronella e Michele Mud, che si alterneranno in due concerti rivolti rispettivamente ai detenuti del circuito media e alta sicurezza.
Questi eventi hanno lo scopo di utilizzare la cultura ricreativa intesa come uno strumento per accrescere il bagaglio culturale della popolazione adulta e al tempo stesso lavorare sulle emozioni dei detenuti. Si intende offrire la possibilità ai detenuti di assistere ad un concerto come parte di un percorso di crescita personale, atto a sviluppare elementi positivi di tipo emozionale e relazionale.
Elisa Erin Bonomo è una chitarrista e cantautrice veneziana, vincitrice del Premio della critica a Voci per la Libertà nel 2017, anno in cui pubblica il suo disco d’esordio “Antifragile”, completamente finanziato attraverso crowdfunding. Nella sua intensa attività live da solista e con band apre i concerti di Nada, Daniele Silvestri, Diodato, Nathalie, Maria Antonietta, Chiara Dello Iacovo, Clavdio. A fine novembre 2021 è uscito il suo secondo album “Sinusoide” splittato in due EP (“Lato A” e “Lato B”), che esprime l’esatto dualismo dell’essenza dell’artista, a cavallo tra un rock con venature dark-wave figlio del precedente “Antifragile” nel lato A, alle atmosfere acustiche sconfinanti nella world music nella parte B.
Chiara Patronella, finalista al festival nel 2019 è una cantautrice e musicista pugliese. Laureata in Psicologia e in Didattica Musicale per le Disabilità, lavora come educatrice sociale e come insegnante di musica. Suona, canta e compone nel gruppo di musica popolare Almakàntica ed ha un progetto solista. Il suo primo album, “Come le Rondini” presenta 13 brani-storie che raccontano di migrazioni, fabbriche di morte, sogni e folklore. Il 1° Ottobre 2021 è uscito il suo secondo album, Poligoni Irregolari, che ha visto la partecipazione di molti musicisti, alcuni dei quali hanno registrato direttamente dal Kurdistan iracheno, dove lei è impegnata in un progetto. Si è esibita in molte rassegne sia a livello nazionale che internazionale.
Michele Mud, vincitore del Premio Amnesty International Italia Emergenti nel 2014, è il progetto solista di Michele Negrini. In oltre 200 live in diverse situazioni (solo chitarra e voce, duo, trio…) ha aperto i concerti di Elio e le storie Tese, Omar Pedrini, Giulio Casale, Andrea Mirò, Finaz (Bandabardò), Sonhora, Ambramarie, Alteria e altri. Nel 2015 esce il primo album “D’amore e di fango” legato ai premi di “Voci per la Libertà”, “Musica contro le Mafie” e “Via Emilia – La strada dei cantautori”. Nel 2020 esce il secondo album “L’amore non ha ragione”, un album nato da un crowdfunding e con numerose collaborazioni (Omar Pedrini, Enrico Zapparoli, Tommaso Cerasuolo, Banda Rulli Frulli, Elia Garutti e altri). Un album che pur rimanendo nel solco dei Jack Johnson, Damien Rice, Paolo Nutini, con testi in italiano, prosegue il percorso del primo album, aggiungendo alcuni brani più energici e robusti. Mud, in inglese, significa fango. Il fango del fiume lungo il quale nascono queste canzoni, il Po. Ma anche il fango che tiene insieme l’acqua e la terra, che rappresentano i sogni, la parte limpida di ciascuno, le aspirazioni grandi (l’acqua) ma anche la fatica di “sporcarsi le mani” ogni giorno, di farsi del male per scavare in profondità (la terra).