Ogni anno, il 10 ottobre, organizzazioni abolizioniste e attivisti di tutto il mondo si mobilitano per la Giornata mondiale contro la pena di morte, evento principale della Coalizione mondiale contro la pena di morte il cui scopo è far conoscere l’applicazione della pena capitale nel mondo e intraprendere azioni verso l’obiettivo finale, la sua completa abolizione.
La Giornata mondiale è seguita da Città per la vita, manifestazione organizzata dalla Comunità di S. Egidio e prevista per il 30 novembre, dove più di 1.600 città nel mondo illumineranno edifici per commemorare la data della prima abolizione in Europa, avvenuta nel 1786 in Toscana.
Fondata a Roma nel maggio 2002, la Coalizione mondiale è formata da 145 organizzazioni che difendono i diritti umani, associazioni legali, sindacati e autorità locali e regionali che uniscono i propri sforzi in favore dell’abolizione totale della pena di morte,tra i quali è presenta da protagonista Amnesty International.
La Giornata mondiale contro la pena di morte è un’opportunità per le persone di tutto il mondo, sia che vivano in un paese abolizionista, sia che vivano in un paese mantenitore, per riflettere sulla pena capitale e chiederne l’abolizione a livello mondiale.
I motivi per dire no alla pena di morte sono molti, noi li abbiamo riassunti in questi dieci punti che non lasciano dubbi su quale sia il lato giusto della strada:
Viola il diritto alla vita;
È una punizione crudele e inumana;
Non è stato mai dimostrato il suo valore deterrente;
Uno Stato che uccide compie un omicidio premeditato;
È sinonimo di discriminazione e repressione;
Non da necessariamente conforto ai familiari della vittima;
Un errore giudiziario può uccidere un innocente;
Infligge sofferenza ai familiari dei condannati;
Nega qualsiasi possibilità di riabilitazione;
Non rispetta i valori di tutta l’umanità.
Al momento la situazione della pena di morte nel mondo è questa:
Nel 2012, i paesi in cui sono state inflitte condanne a morte sono stati 58. Per il secondo anno consecutivo, questo numero è sceso; nel 2010 erano stati 67 e nel 2011, 63. Novantasette paesi hanno completamente abolito la pena di morte; 10 anni fa, nel 2003, erano 80 i paesi totalmente abolizionisti.
In tutto il mondo, 140 paesi in tutto il mondo sono abolizionisti per legge o nella pratica. I paesi che eseguono più condanne a morte sono Cina, Iran, Iraq, Arabia Saudita e Stati Uniti d’America; lo Yemen è al sesto posto.
Quest’anno la Giornata mondiale si focalizzerà sull’applicazione della pena di morte nei Caraibi e promuoverà iniziative abolizioniste nei paesi caraibici anglofoni, in particolare chiederemo l’abolizione della pena di morte con mandato obbligatorio nelle Barbados e in Trinidad e Tobago.
Per partecipare all’azione mondiale basta andare sul sito di Amnesty e firmare gli appelli online,come si vede un impegno minimo per un grande obiettivo.
Al link del sito di Amnesty la possibilità di firmare, potete, ovviamente, coinvolgere i vostri amici e conoscenti e chiedere anche a loro di firmare gli appelli.
“Questo diritto alla vita, che coincide con la possibilità di riscatto, è il diritto naturale di ogni uomo, persino del peggiore. L’ultimo dei delinquenti e il più integro dei giudici si ritrovano qui fianco a fianco, egualmente infelici e solidali. Senza questo diritto, la vita morale è assolutamente impossibile”
Albert Camus