Sabato 23 giugno allo Stadio Gabrielli la maratona musicale promossa da Arci Ridada. Tra i gruppi: Marlene Kuntz, Africa Unite, Teatro degli Orrori, Marta sui Tubi, Linea 77.
AVVISO
per ragioni organizzative il concerto verrà spostato al
CenSer di Rovigo
Viale Porta Adige 45 – ROVIGO
BIGLIETTO UNICO € 15,00
A Rovigo un grande concerto per il più nobile degli scopi: tendere una mano verso quanti, sull’altra sponda del Po, sono costretti a fare i conti con le devastazioni prodotte dal terremoto. Il prossimo 23 giugno, a un mese dalla prima drammatica scossa, andrà in scena una vera e propria maratona musicale che, a partire dalle 17 fino a tarda notte, vedrà alternarsi sul palco allestito allo stadio Gabrielli del capoluogo polesano artisti del calibro di Marlene Kuntz, Africa Unite, Teatro degli orrori, Marta sui tubi, Linea77, The Dub Sync e Gr3ta. Nomi che non hanno certo bisogno di grandi presentazioni, ma dei quali va sottolineata la disponibilità offerta nello spendersi a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto. Terremoto che ha lambito anche il Polesine, ma che in Emilia si è abbattuto con inusitata violenza, al punto che, proprio dal Polesine, parte un aiuto concreto. Tutto l’incasso della serata, infatti, andrà direttamente a sostenere progetti di assistenza e ricostruzione.
L’idea, nata quasi per caso ha preso forma giorno dopo giorno grazie all’impegno del Circolo Arci Ridada, organizzatore dell’evento. Il Comune di Rovigo ha prontamente offerto tutto il sostegno logistico necessario, Provincia e Regione hanno offerto il loro patrocinio. Le associazioni di categoria e gli organizzatori di alcune sagre paesane del territorio hanno dichiarato che contribuiranno attivamente occupandosi fra l’altro degli aspetti “gastronomici”, mentre sarannola Protezione Civile e la Croce Rossaa coordinare la raccolta dei fondi.
Il Circolo Ridada, con l’intento di garantire la massima tracciabilità, si è messo in contatto diretto con i sindaci di alcuni dei Comuni più colpiti per individuare progetti ben definiti, sui quali convogliare quanto sarà incassato e che possano essere seguiti e supportati, anche dopo l’evento. Perché per la ricostruzione il cammino sarà lungo. Il primo passo il Polesine è pronto a farlo.