Il nostro libro In Arte DUDU

È la Dichiarazione universale dei diritti umani. La nostra DUDU! Nostra perché è di tutti e, al compimento dei suoi 70 anni, c’è ancora la grande esigenza di ricordarne i contenuti, di ricordare che siamo tutti esseri umani con gli stessi diritti. In Arte DUDU è perché abbiamo voluto regalare un’opera d’arte contemporanea ad ognuno dei 30 articoli della Dichiarazione.

Portatela con voi, guardatelo, leggetelo, scarabocchiatelo, copiatene i disegni, regalatelo a chi vi sta a cuore, perché questi disegni e questi testi parlano di noi, della nostra vita, dei nostri sogni e delle nostre paure, di quello che siamo e di quello che non riusciamo ad essere, parlano di esseri umani che, come dice il primo articolo della DUDU, “nascono liberi e uguali in dignità e diritti”. Non dimentichiamolo mai.

Mai come oggi è necessario leggere, rileggere, conoscere, applicare e diffondere la Dichiarazione universale dei diritti umani, specialmente nelle scuole. Proprio per festeggiare questo compleanno così importante Arte per la libertà ha sentito l’esigenza di ricordare a modo suo, ossia con la creatività e attraverso il linguaggio visivo, la necessità di sottolineare e valorizzare i diritti umani. Perché non se ne parla mai abbastanza. Da queste premesse è nata l’idea di creare “In arte DUDU”, un testo illustrato dal formato pocket che servirà ai lettori e in particolare alle scuole di ogni ordine e grado.

In arte DUDU. La Dichiarazione universale dei diritti umani illustrata da giovani artisti italiani”, racchiude un’illustrazione per ciascuno dei 30 articoli della Dichiarazione universale.
Il libro, a cura di Melania Ruggini e Michele Lionello contiene le illustrazioni degli artisti Alessio-B, Alessio Bolognesi, Tony Gallo, Psiko, Marco Mei, Federica Carioli, Giusy Guerriero, Alessandra Carloni, Brome, Zentequerente, Artax, Eliana Albertini, Phobos, Anita Barghigiani, Centocanesio, Riccardo Buonafede, Federica Manfredi, Stefano Reolon, Cristina Chiappinelli, Flavia Fanara, Giulia Quagli, Alberto Cristini, Violetta Carpino, Herschel & Svarion, Ivano Petrucci, Camilla Garofano, Miriam Serafin e i testi di Riccardo Noury, Michele Lionello, Melania Ruggini, Antonio Marchesi, il progetto grafico è di Studioartax. Un ringraziamento speciale a Peruzzo Editoriale e alla Fondazione Alberto Peruzzo.

“Per realizzarlo abbiamo chiamato all’appello una trentina di artisti- racconta Melania Ruggini, una degli autori del libro insieme a Michele Lionello- la maggior parte dei quali sono street artist e hanno meno di 35 anni, con molti dei quali abbiamo già collaborato, facendo leva sulla loro sensibilità emotiva e artistica. Ognuno ha scelto l’articolo che più lo emozionava per dare vita a un disegno, un’illustrazione, un quadro, che potesse descrivere, secondo la propria cifra artistica e la propria ricerca in itinere, il significato più intimo, commosso, partecipato, onirico, propositivo, destabilizzante, identitario di ogni singolo articolo della DUDU”. “Ho selezionato personalmente gli artisti -spiega Melania Ruggini- perché in ognuno di loro ho trovato delle stringenti connessioni con la nostra attività di ricerca, sperimentazione e ricerca di un dialogo aperto tra arte e urgenza sociale. Ne è uscito un racconto intenso per immagini, che vi condurrà alla scoperta di valori che noi cittadini europei diamo purtroppo per scontati. Perché le immagini spesso aiutano più di mille parole”. “Da parte nostra – prosegue Michele Lionello – questo libro vuole essere un piccolo contributo per la fondamentale battaglia per i diritti universali che come tali, appartengono a tutti, nessuno escluso, aggiungendo la nostra voce a quella di molti altri illustri predecessori tra i quali ci piace ricordare, per affinità, la meravigliosa mostra “Armati di matita” prodotta da Amnesty Italia alcuni anni fa che annoverava le tavole dei migliori disegnatori italiani.

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cover dudu

Il nostro libro per i 70anni della DUDU

È la Dichiarazione universale dei diritti umani. La nostra DUDU! Nostra perché è di tutti e, al compimento dei suoi 70 anni, c’è ancora la grande esigenza di ricordarne i contenuti, di ricordare che siamo tutti esseri umani con gli stessi diritti. In Arte DUDU è perché abbiamo voluto regalare un’opera d’arte contemporanea ad ognuno dei 30 articoli della Dichiarazione.

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Arte per la libertà a Roma

A Roma il 2 dicembre ci sarà un evento di particolare importanza, organizzato direttamente da Amnesty International Italia. Sarà “Diritti verso il futuro”, in programma a Largo Venue (via Biordo Michelotti 2).
Una serata di musica, testimonianze, letture e riflessioni, con: Marlene Kuntz, membri de Lo Stato Sociale, Roy Paci& Carmine Ioanna, Erri De Luca,Moni Ovadia , Luigi Manconi,Ilaria Cucchi, Colapesce, Massimiliano Bruno, Lorenzo Terranera, Lercio, Sandro Joyeux, Costanza Quatriglio, Daniele Vicari, Med Free Orkestra, Piji Siciliani, Ivan Talarico, Alice Pasquini’s Art, Giangrande, Giorgio Marchesi, Yvonne Sciò, Lorenzo Lavia, Arianna Mattioli, Edoardo Purgatori, Elisa Bonomo e Danilo Ruggero. L’appuntamento, a ingresso gratuito, sarà condotto da Savino Zaba di RadioRai.
In questa occasione verranno presentate due nuove produzioni di Arte per la libertà, il festival della creatività per i diritti umani: il libro “In arte DUDU. La Dichiarazione universale dei diritti umani illustrata da giovani artisti italiani”, un’opera d’arte contemporanea per ciascuno dei 30 articoli della Dichiarazione (le cui tavole saranno anche protagoniste di una mostra a Largo Venue) e l’album della 21esima edizione di “Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty”, lo storico festival di musica e diritti umani, con brani di Brunori SAS, Enrico Ruggeri, Med Free Orkestra e tutti gli artisti protagonisti della rassegna musicale.

Ti aspettiamo!

24 Novembre: Cena a regola d’arte

Arte per la libertà, il festival della creatività per i diritti umani promosso dall’Associazione Voci per la Libertà presenta una “Cena a regola d’arte”.
Una cena spettacolo in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Sabato 24 novembre alle 20.30, presso la Corte Benetti in via Ippolito Nievo 30 a Rovigo si terrà la cena spettacolo “Odio il Moro”. Una produzione di Teatro Nexus liberamente tratta da “Precise Parole” di Lella Costa e “Otello” di Wlilliam Shakespeare. Storia d’amore, d’astuzia, di passione, d’invidia, di violenza e di follia; storia di uomini e di donne; raccontata a tavola per non turbare troppo gli animi degli ascoltatori.
Proprio in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne una proposta diversa dal solito, una serata con cena spettacolo per riflettere su un tema tanto importante quanto purtroppo attuale.
Nella splendida cornice della Corte Benetti, a due passi dal centro di Rovigo ma inserita in un contesto prettamente agricolo, gli spettatori potranno gustare una cena a buffet con tantissime pietanze del territorio ed assistere contemporaneamente alle vicende di Otello e Desdemona.
Tutti pronti per la cena degli sposi? Otello e Desdemona saranno lieti di condividere con i commensali i loro momento di perfetta gioia e anche il seguito della loro breve – ma intensa – storia d’amore.
Preparate una scarpa, un po’ di voce, allenate l’ascolto che sono tante le versioni di questa storia che dobbiamo ascoltare senza per questo cambiare mai il finale!

Cena a Buffet con spettacolo teatrale 25€

Aperitivo di benvenuto con patatine, crostini e stuzzichini vari, vellutata di verdure, rotoli di pasta sfoglia, torta salata, frittata con verdure, pizza in tranci, piccoli panini e tramezzini farciti, uova sode della corte, verdure miste. Affettati preparati su piatti di portata, quali prosciutto, salame nostrano e ungherese, speck, mortadella e/o coppa accompagnati da gnocco fritto; porzioni di formaggio stagionato e non; sottolio e sottaceti: funghi, carciofini, olive, tonno. Diversi tipi di torte preparate in giornata con prodotti locali.La cena sarà accompagnato da bevande alcoliche e analcoliche.

Prenotazione obbligatoria: 339.3162455 o hicnikka@gmail.com

La serata è organizzata dall’Associazione Voci per la Libertà grazie alla collaborazione con: Amnesty International – Teatro Nexus – Corte Benetti – Rivista REM, all’interno del festival Arte per la Libertà, con il sostegno del MiBAC e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura.

“ODIO IL MORO” Lliberamente tratto da “Precise Parole” di Lella Costa e “Otello” di Wlilliam Shakespeare

Regia: BARBARA CHINAGLIA
Produzione Teatro Nexus 2013 in collaborazione con:
CENTRO TEATRO “Don Bosco” (Rovigo)
ri-edizione 2016 rielaborata in residenza artistica accolta dal Teatro Nucleo presso il Teatro “Julio Cortàzar” – Pontelagoscuro

In scena: Barbara Chinaglia (narratore), Elisa Chinarello (pnsiero di Iago), Francesca La Malfa (narratore), Sarah Lanzoni (Desdemona), Veronica Marabese (narratore), Emilio Milani (Otello), Marco Silvestrini (Iago).

scenografie/oggetti scenici: da un’idea di Giovanna Gazzi e Mirco Bianchini
realizzate da: Giorgia Aglio e Teatro Nexus
costumi: Barbara Chinaglia, Fiorenza Ronsisvalle, Giulia Schiesari
foto di scena: Gabriele Bux, Andrea Verzola, Daniele Mantovani

Oggetto feticcio dello spettacolo sono le scarpe, ogni attore e partecipante all’allestimento, ha trasferito la propria idea dei personaggi e dell’atmosfera in una scarpa-simbolo, ridipinta e trasformata. Ci siamo permessi di citare da lontano la famosa opera dell’artista messicana Elina Chauvet, “El Paso, divenuta simbolo della lotta alla violenza sulle donne e al femminicidio, individuando in Desdemona un archetipo delle milioni di donne vittime di violenza domestica. La scarpa è stato anche il punto di partenza della ricerca per condizionare il portamento e il movimento degli attori in scena. Tanto che quando Giovanna Gazzi lesse per la prima volta il copione con le annesse note di regia, non riuscì e vedere null’altro che scarpe in scena e volle amplificare questo aspetto, le scarpe come strumento per compiere i passi dentro una storia apparentemente molto complessa, ma che in realtà procede semplice e diretta fino al suo annunciato, drammatico, epilogo. Per questo forte valore metaforico dato alla scarpa, chiediamo agli spettatori/commensali di portare con sé una scarpa, da consegnare al loro arrivo in cambio di un pezzettino di storia da leggere insieme a noi ad alta voce (le scarpe saranno utilizzate da Iago durante il dipanarsi della storia e restituite integre a tutti).

L’idea dello spettacolo “Odio il Moro” nasce nella regista e autrice Barbara Chinaglia molti anni fa e inizia a concretizzarsi nel 2012, il debutto della prima versione è avvenuto un anno e mezzo dopo la prima stesura. La prima versione del 2013 fu il RACCONTO dell’intrigante e magica storia d’amore tra Otello e Desdemona, della loro passione folle che li rende forti e inattaccabili e che con il passare delle ore e dei giorni li travolge e indebolisce la loro ragione fino al tragico epilogo.
Sia Shakespeare che Lella Costa raccontano della follia dei sentimenti, dell’incapacità di viverli pienamente senza farsene travolgere, in particolare parlano dell’invidia che un amore puro genera nei cuori aridi, parlano della disapprovazione che un amore può suscitare nel suo uscire dagli schemi sociali, che nella Venezia di Shakespeare erano (erano?…) schemi anche razzisti. Lella Costa ci aggiunge il femminile dando a Desdemona una rilevanza maggiore di quella datagli da Shakespeare.
La collocazione geografica di questa Storia è Venezia, il Nord Est che non sono solo un luogo ma anche un modo. E così, ricostruendo i pezzi di questo racconto, rimontandoli, tagliandoli e giustapponendoli abbiamo fatto emergere quest’aria di pettegolezzo, televisivo e bidimensionale che invade la privacy di tutte le storie, le manipola e le trasforma in losche, inopportune, le giudica e le banalizza. Un filò di benpensanti che ricorda molto questo imperare della “Vita in diretta” che non lascia in pace le emozioni e il privato.
I due testi si intersecano in questo modo: Lella Costa è la voce degli opinionisti da talk show mentre le parole di Shakespeare diventano la finestra di reality che serve a dare un po’ di elementi allo spettatore per cominciare a crearsi la sua opinione.

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