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I Amnesty: è on line il secondo numero 2015 della rivista

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È uscito il secondo numero del 2015 della rivista I Amnesty, dedicato a un approfondimento di alcuni temi salienti emersi dal Rapporto 2014-2015 di Amnesty International.

 

Francesco Giulietti, giornalista de La Stampa, ci restituisce un quadro allarmante dell’acuirsi dei conflitti e delle ripercussioni sui civili; Domenico Affinito, di Reporter senza frontiere Italia, parla delle limitazioni alla libertà d’espressione e di stampa, aumentate nei regimi autoritari ma presenti anche in Europa. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia, fa una riflessione sullo stato dei diritti umani nel nostro paese.

 

In questo numero, vi proponiamo inoltre un articolo del giornalista Ivan Compasso, presente a Kobane durante la resistenza all’aggressione dello Stato islamico, e il racconto del nostro campaigner Matteo De Bellis della sua missione a Lampedusa a febbraio, dopo l’ennesimo tragico naufragio.

 

Da non perdere l’intervista a Caparezza, da sempre impegnato con la sua caustica ironia nei temi sociali! Nel trimestrale online potrete anche leggere le interviste al cantautore Riky Anelli e al giornalista di architettura e design Giorgio Tartaro, entrambi impegnati in due diversi progetti al fianco di Amnesty International Italia. Ed inoltre il racconto, del nostro direttore artistico Michele Lionello, dei 18 anni di Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty, in attesa dell’edizione 2015 del concorso musicale dedicato ai diritti umani.

E ancora, le recensioni, le attività di Amnesty in Italia, le news, le buone notizie, le gallerie fotografiche, i video e gli appelli da firmare!

 

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Per sfogliare la rivista basta visitare il sito www.trimestrale.amnesty.it, dove oltre a scaricare gratuitamente il pdf con i link multimediali a seguito di una semplice registrazione, saranno disponibili alcuni dei contenuti del numero appena pubblicato.

 

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EDITORIALE

foto marchesiCara amica, caro amico,
“speriamo di avere davvero toccato il fondo” è stato certamente uno dei pensieri ricorrenti tra coloro che hanno partecipato alle presentazioni, in Italia e nel mondo, del nostro Rapporto 2014-2015. Un rapporto che denuncia come milioni di persone siano rimaste imprigionate nella violenza. Persone che hanno perso la vita in guerre combattute senza regole.

E persone che hanno perso tutto tranne la vita, essendo costrette a fuggire verso terre di nessuno, nelle quali ora lottano quotidianamente per la sopravvivenza e dove il futuro è una dimensione che ha smesso di esistere. Una situazione catastrofica della quale gli stati più potenti e più ricchi del mondo sono corresponsabili, per avere impedito, usando in modo interessato il loro veto nel Consiglio di sicurezza, l’adozione di misure che avrebbero potuto alleviare le sofferenze di molti; per non avere fermato l’afflusso massiccio di armi verso luoghi nei quali sono state inevitabilmente usate contro persone indifese; per aver rafforzato le frontiere, mettendo in secondo piano la tutela della vita umana. La speranza di avere toccato il punto più basso della parabola e di poter adesso risalire un po’ la china dipende anche da quanto e come la società civile mondiale saprà alzare la voce e condizionare l’agenda dei governi. Qualcuno potrà pensare che non sia così, che siamo i soliti inguaribili ingenui.

Ma un esame spassionato della storia degli ultimi decenni mostra come, al contrario, l’opinione pubblica abbia spesso contato: la richiesta di libertà ha travolto regimi dispotici e la domanda di giustizia ha portato alla sbarra uomini potenti. E a questi cambiamenti la Sezione Italiana di Amnesty International, negli ultimi 40 anni, ha dato il suo piccolo ma prezioso contributo alla costruzione di un mondo migliore, ottenendo tante vittorie: dal rilascio di un prigioniero alla commutazione di una condanna a morte, dall’adozione di una convenzione alla celebrazione di un processo per crimini internazionali. Tutto ciò grazie al lavoro dei nostri attivisti e al sostegno morale ed economico di molte persone, senza i quali non avremmo potuto, e non potremo in futuro, portare avanti il nostro impegno.

 

Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia

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Il 24 e 25 Aprile le anteprime del film sull’eccidio di Villadose

L’Associazione Culturale Voci per la Libertà è orgogliosa di annunciare anteprime nazionali del documentario realizzato dagli autori rodigini Alberto Gambato e Laura Fasolin per il 70° dell’Eccidio di Villadose. Venerdì 24 aprile, ore 21.00, nella Sala Europa di Villadose e Sabato 25 Aprile, ore 21.00, nella Sala Consiliare del Comune di Ceregnano avverranno le proiezioni del documentario “PRESI A CASO”. Anche nell’eccidio di Villadose-Ceregnano, come in quasi tutti i rastrellamenti ed eccidi perpetrati da parte di nazisti e fascisti, i civili venivano, appunto, spesso rastrellati e fucilati “a caso”, dunque non a causa di doli compiuti ai danni degli occupanti tedeschi e delle milizie fasciste.

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Prorogata al 15 maggio la scadenza delle iscrizioni

La chiusura del bando relativo al Premio Amnesty International Italia Emergenti è stata prorogata al 15 maggio 2015, termine ultimo entro il quale gli artisti esordienti con almeno un brano autografo sui diritti umani potranno iscriversi al concorso musicale di Amnesty International Italia. Prorogata anche la chiusura di 3 minuti x 30 articoli, competizione in collaborazione con DeltArte (deltarte.com) dedicata ai videomaker che si vogliono mettere in gioco dando immagini alla Dichiarazione universale dei diritti umani.

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Ai sardi Golaseca il Premio Web Social 2015

Sono i sardi Golaseca ad aggiudicarsi il Premio Web per la prima volta e con grande successo in versione Social e con esso il pacchetto promozionale offerto dal Meeting delle Etichette Indipendenti e l’accesso diretto alle semi finali del concorso musicale per esordienti patrocinato da Amnesty International Italia, Voci per la Libertà, che si tiene dal 17 al 19 luglio a Rosolina Mare (Rovigo) prima dell’esibizione di importanti headliner.

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A 70 anni dall’Eccidio di Villadose in arrivo un film

Ogni ricorrenza decennale offre lo spunto per nuove riflessioni, nuovi approfondimenti, nuove letture e riletture dell’avvenimento oggetto di commemorazione o di celebrazione: il 25 aprile 2015 rappresenta il 70esimo della Liberazione dalle catene nazifasciste e, per Villadose e Ceregnano,al carattere celebrativo si deve sommare anche quello commemorativo, per un numero di perdite umane altissimo rispetto a ciò che doveva rappresentare l’ultimo giorno di guerra ed il primo di una nuova e più duratura pace.

 

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Le nomination del Premio Amnesty International Italia

Amnesty International Italia e Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty annunciano le 10 nomination tra le quali la giuria specializzata sceglierà il Premio Amnesty International Italia 2015, il riconoscimento assegnato alla canzone italiana che, nell’anno precedente l’edizione del festival, ha più saputo promuovere i temi cari ad Amnesty International.

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