La consegna dei Premi ai fratelli Gazzè e all’emergente Mud
Domenica 20 luglio s’è conclusa a Rosolina Mare la XVII edizione di Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty, quattro giorni dedicati ai diritti umani e all’arte in ogni sua declinazione (musica, film, foto, letteratura ed altro ancora).
“Questa edizione – dichiara il direttore artistico Michele Lionello a rappresentanza dell’Associazione Voci per la Libertà – è la migliore in assoluto, anzi… la migliore sarà quella del prossimo anno: festeggiamo i 18 anni di Voci per la Libertà e i 40 di Amnesty International Italia! Lavoriamo sempre per crescere, per organizzare al meglio e per arricchire la manifestazione con attività collaterali interessanti e ricercate.
Quest’anno abbiamo avuto anche presentazioni di libri, mostre e la diretta streaming che ci ha permesso di portare in tutto il mondo quanto accadeva a Rosolina Mare, in primis la qualità degli artisti, sia emergenti sia big.
Il clima che si è respirato nei quattro giorni è stato piacevolissimo con i musicisti che si supportavano tra loro e un pubblico numerosissimo che ha apprezzato lo spettacolo, rimanendo nell’arena di Piazzale Europa fino al termine delle ultime note delle serate, coinvolto e attento ogni giorno e anche nell’ultimo, nonostante l’assenza di Max Gazzè”.
Il concorso per emergenti, condotto da Savino Zaba e Carmen Formenton, ha visto come vincitori:
Premio Amnesty International Italia Emergenti
MUD (Michele Negrini) con “Metti un giorno ti svegli (tu da che parte stai)?”
canzone intima che ricorda quanto i diritti umani sono importanti e quanto è necessario impegnarsi per difenderli
Premio della critica
VILLAZUK con “Come si passa”
brano folk-cantautorale che riprende l’articolo 27 della Costituzione per riportare l’attenzione sui diritti violati durante il regime penale
Premio della Giuria Popolare
MARMAJA con “Storia di qui”
pezzo contro la tortura in tema con la campagna di Amnesty al quale è dedicata questa XVII edizione “Stop alla tortura”
Sul palco anche i bravissimi finalisti Les fleurs des maladives con “Dharamsala” sulla questione tibetana e Anna Luppi con “Piccola ballata dell’infibulazione” contro l’atroce pratica.
Max Gazzè ha avuto un contrattempo ed è stato con noi telefonicamente, in diretta dall’Inghilterra, promettendo di non mancare con un live per i festeggiamenti del prossimo anno, nel quale la Sezione Italiana di Amnesty International compie 40 anni e raccontandoci aneddoti legati alla genesi di “Atto di forza”. Il fratello Francesco, coautore del testo, è stato con noi per la conferenza stampa e per tutta la serata.
Dichiarazione del Sindaco di Rosolina Franco Vitale:
Per noi è un onore ospitare questo importante evento che vuole contribuire a diffondere i messaggi di Amnesty International, assolutamente rilevanti per la vita di tutte le persone, motivo per il quale anche noi di Rosolina vogliamo dare il nostro contributo.
Dichiarazione di Francesco Gazzè:
Questa canzone è nata in due momenti separati, prima il testo e poi la musica. Era un periodo in cui al telegiornale sentivo continuamente notizie di violenza contro le donne, spesso vittime di persone a loro molto vicine. Provavo un senso di impotenza e ho voluto scrivere una canzone che potesse contribuire nel suo piccolo a dare una scossa alle coscienze.
Dichiarazione del presidente di Amnesty International Antonio Marchesi:
Oggi più del 40% delle violenze contro le donne che avvengono dietro le mura domestiche non sono denunciate con conseguenze spesso letali. Bisogna cercare di prevenire questi eventi, ma per farlo bisogna parlarne, proprio per questo abbiamo deciso di premiare “Atto di forza”, un testo molto bello che tratta un tema che ci sta molto a cuore.
Quest’anno durante il festival abbiamo deciso di parlare della nostra campagna globale contro la tortura. Nonostante la tortura sia vietata dalle convenzioni internazionali sottoscritte dai governi dei diversi Stati, Amnesty International ha documentato e denunciato che sono più di 100 quelli che fanno ricorso a questa pratica. Numerosi gli interventi del pubblico interessati ad approfondire come lavora Amnesty International Italia, la storia del brano dei fratelli Gazzè e il rapporto musica e diritti umani.
In serata sul palco le esibizioni dei cinque finalisti, gli interventi delle autorità e il flash mod contro la tortura. Spettatori numerosi, particolarmente attenti e coinvolti sono stati presenti anche durante la finale, chiusasi con due set d’eccezione: la declamazione suggestiva sotto forma di poesia, accompagnata dalla chitarra di Massimo Minotti, del testo di “Atto di forza” da parte di Francesco Gazzè, figura tanto fondamentale per la carriera del fratello quanto difficilmente visibile sulle scene, e un mini live in chiave acustica dei Perturbazione, graditissimi ospiti della precedente serata che hanno deciso di dedicare a noi uno dei rari day off del loro intenso tour, aiutandoci fattivamente nella costruzione di questa magica ultima giornata della XVII edizione. Appuntamento al 2015, per festeggiare i 18 anni di Voci per la Libertà e i 40 di Amnesty International Italia!!!