Finalista Web per i primi 30 iscritti al concorso 2008!

Sono partite le iscrizioni per l’undicesima edizione di “Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty”, il Festival che da più di 10 anni promuove i diritti umani attraverso la cultura musicale e l’aggregazione dei giovani. La novità di quest’anno è il “Finalista Web”.

Ricordiamo infatti che i primi 30 artisti che entro e non oltre il

29 FEBBRAIO 2008

 

si saranno iscritti al concorso (le modalità sono le medesime per tutti gli iscritti, vedi il bando di concorso) saranno inseriti in una pagina a loro dedicata, nella quale sarà possibile, conoscerli, vederli, ascoltarli e VOTARLI!!!

Il brano dell’artista o del gruppo più votato dai visitatori del sito della manifestazione, parteciperà di diritto alla fase finale del concorso.
I restanti 29 parteciperanno comunque alle selezioni dell’apposita commissione che selezionerà i restanti 11 artisti che parteciperanno alla fase finale del concorso.

 

Forza ragazzi chi prima arriva meglio…

Moratoria universale sulla pena di morte

18 dicembre 2007: l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha detto sì alla moratoria universale sulla pena di morte. I voti a favore sono stati 104, quelli contrari 54, le astensioni 29. Il governo italiano, che ha sostenuto con forza l’iniziativa all’Onu, era rappresentato al Palazzo di Vetro dal ministro degli Esteri e vicepremier Massimo D’Alema. Proprio D’Alema in mattinata si era detto ottimista e aveva parlato di «risoluzione di portata storica». La moratoria è stata approvata alle 11,45 ora di New York, le 17,45 in Italia, dopo le dichiarazioni di voto contrarie di Antigua e Barbuda, Barbados, Singapore e Nigeria e quella favorevole del rappresentante del Messico. Alla fine i voti a favore sono stati cinque in più rispetto a quanto pronosticabile nelle migliori previsioni. E, soprattutto, è stata superata agevolmente la soglia «psicologica» dei cento sì che dà al provvedimento maggiore forza e consistenza.

Paolo  Pobbiati - Pres. Amnesty International

Una vittoria importantissima per noi, per tutti coloro che come noi stanno lavorando da anni perché la pena di morte sia cancellata dagli ordinamenti giuridici, ma soprattutto per le migliaia di persone che stanno attendendo il boia in uno dei tanti bracci della morte che ancora si trovano in 63 paesi, e che oggi possono sperare di poter ancora avere un futuro.

Probabilmente per qualcuno questo sarà un punto di arrivo. Per noi rimane una tappa importante ma non definitiva di una battaglia che continua e che potrà dirsi conclusa solo quando si arriverà all’abolizione completa. Abolizione che oggi è più vicina e che, nell’entusiasmo di questo momento, sembra quasi a portata di mano.

Ma il lavoro da fare e’ ancora molto: accanto a notizie confortanti come la recentissima abolizione in New Jersey, ve ne sono altre decisamente meno positive, come la possibile imminente esecuzione in Iran di tre minorenni all’epoca del reato, che andrebbe a seguire quella di Makwan Moloudzadeh, giustiziato il 4 dicembre scorso. E poi ci sono il Giappone, dove sono stati impiccati tre detenuti la scorsa settimana, l’Iraq, gli Stati Uniti, la Cina; c’è la Nigeria, dove proprio negli ultimi giorni sono trapelate notizie preoccupanti di esecuzioni segrete. Ma oggi siamo più forti, perché d’ora in avanti sarà più difficile per qualsiasi paese rivendicare la legittimità della pena di morte; da oggi possiamo essere ancora più fieri del ruolo che Amnesty ha avuto nella lotta a favore della sua abolizione definitiva. In attesa di quel momento, saremo lì a chiedere ai governi dei paesi mantenitori che la moratoria venga effettivamente applicata e per chiedere loro il coraggio di fare una scelta ancora più radicale.

Quindi grazie a tutti i gruppi e gli attivisti che si sono spesi in questi anni, al coordinamento, che è considerato fra i più preparati e attivi del movimento, agli uffici che hanno lavorato sulla comunicazione e sulla lobby in maniera importante, visto il ruolo chiave che l’Italia ha avuto nella proposizione e nella promozione di questa iniziativa. La strada percorsa sinora e’ il frutto del lavoro di tutti noi e questa approvazione rappresenta un bel modo per terminare il 2007 ed entrare in un anno importante per i diritti umani che e’ quello del 60° anniversario della Dichiarazione.

Un carissimo saluto.

Paolo Pobbiati – Presidente Amnesty International


Il 15 novembre, forte di 99 voti, la Terza Commissione dell’Assemblea Generale dell’Onu aveva approvato la risoluzione al termine di un dibattito che aveva visto schierato contro la proposta un fronte composito, che metteva insieme gli Stati Uniti e alcuni loro avversari storici come Iran, Sudan e Cina. Nelle ultime ore prima del voto definitivo quattro Paesi – Guinea Bissau, Repubblica Democratica del Congo, Kiribati e Palau – avevano sciolto la riserva decidendo di schierarsi per il sì. L’approvazione della risoluzione per la moratoria sulla pena di morte, che di fatto significa un invito alla «sospensione» di tutte le esecuzioni già programmate e il divieto di infliggerne di nuove da parte dei tribunali dà l’opportunità di aprire un dibattito «anche in vista dell’abolizione». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, pochi istanti dopo il sì dell’Onu alla moratoria sulla pena capitale. D’Alema ha parlato anche di «grande soddisfazione» e di «risultato al di là delle aspettative». Anche il premier Romano Prodi ha accolto con grande entusiasmo la notizia del voto favorevole dell’Assemblea: «E’ un giorno storico – ha detto – la commozione è intensa». Il capo del Governo ha sottolineato che «l’orgoglio dell’Italia è di aver promosso per prima un’iniziativa progressivamente trasformata in una grande coalizione intesa a favorire i diritti dell’uomo». In questo modo, ha sottolineato, «l’Italia ha molto contribuito alla diffusione della pace e giustizia nel mondo».

Eleanor_Roosevelt_min

60º ANNIVERSARIO D.U.D.U.

Eleanor_Roosevelt_minIl 10 dicembre. ricorre il 60° Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Il Consiglio Comunale di Villadose e l’Associazione Culturale Voci per la Libertà hanno aderito al Comitato Nazionale per il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. L’Assessorato alla Pace e Diritti Umani, ha predisposto, per tale ricorrenza, in collaborazione con l’Associazione Culturale “Voci per la Libertà” di Villadose, un programma di eventi volti a sensibilizzare la cittadinanza, ed in particolare le giovani generazioni, sui temi dei Diritti Umani.
La Dichiarazione è la base di molte delle conquiste civili della seconda metà del XX secolo, e costituisce l’orizzonte ideale della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, confluita poi nel 2004 nella Costituzione europea. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è un documento, firmato a Parigi il 10 dicembre 1948, la cui redazione fu promossa dalle Nazioni Unite perché avesse applicazione in tutti gli stati membri.
Il 10 dicembre 1948, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite proclamava la Dichiarazione universale dei diritti umani. Per la prima volta nella storia dell’umanità, era stato prodotto un documento che riguardava tutte le persone del mondo, senza distinzioni. Per la prima volta veniva scritto che esistono diritti di cui ogni essere umano deve poter godere per la sola ragione di essere al mondo. Eppure la Dichiarazione è ancora disattesa, perché ancora troppo sconosciuta.
Proprio per tutti questi motivi Villadose è da anni fortemente impegnata per la promozione della Pace e dei Diritti Umani agendo su più fronti: il festival musicale Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty, le attività didattiche in collaborazione con l’Istituto comprensivo, le celebrazioni della giornata della memoria, i progetti di cooperazione internazionale etc… La crescita del singolo cittadino passa anche attraverso la crescita di tutti i cittadini del mondo.
Nelle celebrazioni di questo 60° Anniversario abbiamo voluto concentrare l’attenzione su numerosi temi della Dichiarazione stessa, questo attraverso una serie di film e una rappresentazione teatrale rivolti sia alla cittadinanza che agli alunni delle scuole. In particolar modo la proiezione del film PARADA, previsto per venerdì 5 dicembre in sala europa, sarà legato all’assegnazione di un contributo di 1.500 euro (dal capitolo di Bilancio “Interventi solidarietà e cooperazione internazionale”) all’associazione “Parada Italia” per il progetto “Un naso rosso contro l’indifferenza.

Art. 1 – Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti.
Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

 

PROGRAMMA PER LA CITTADINANZA

Giovedì 20 Novembre

Ore 21.00 – Biblioteca Comunale

Proiezione del film CRASH

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Crash offre uno spaccato sul tema del razzismo e della multiculturalità nella società americana. L’argomento viene trattato attraverso il fitto intreccio di storie diverse ma collegate tra loro.

Un iraniano proprietario di un 24hours shop. Due detective della polizia, amanti occasionali. Il regista nero di un canale televisivo e la moglie. Un fabbro latinoamericano. Due ladri di automobili. Una recluta della polizia. Una coppia coreana di mezza età… Vivono tutti a Los Angeles. E nelle prossime 36 ore per loro sarà inevitabile scontrarsi…

 

 

 

 

 

Giovedì 27 Novembre

Ore 21.00 – Biblioteca Comunale

Proiezione del film LA BESTIA NEL CUORE

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Il tema affrontato è quello dell’abuso in ambito familiare; trattato in maniera delicata e senza inutili morbosità, in uno stile semplice e mirato soprattutto all’aspetto psicologico della vicenda.

Sabina è bella, ha un compagno che la ama, una vita serena… Ma è davvero felice? Da qualche tempo, strani incubi la tormentano. Quando scopre di aspettare un bambino una finestra di ricordi si apre sul suo mondo interiore: l’infanzia, la famiglia, i riti di una borghesia severa e rassicurante al tempo stesso. Ma questa è soltanto la superficie. Più in fondo si agita qualcosa di oscuro e inquietante…

 

 

 

 

 

 

Venerdì 5 Dicembre

Ore 21.00 – Sala Europa

Proiezione del film PA-RA-DA

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Miloud è un circense franco-algerino che arriva in Romania in uno dei periodi più difficili per la nazione: la fine della dittatura di Ceaucescu. La situazione è drammatica, soprattutto per i bambini che vivono di espedienti, furti e prostituzione e popolano il sottosuolo delle città. Miloud ha un progetto folle: riuscire a entrare in contatto con questi ragazzi (diffidenti e sospettosi, senza speranza e segnati dalla violenza e dalla povertà) per insegnare loro le attività circensi e clownesche e poter dare loro un futuro facendogli riacquistare la loro dignità di persone. Nonostante gli ostacoli burocratici, Miloud riesce a mettere su una vera e propria compagnia circense con ragazzi tra i 3 e i 16 anni e a fare uno spettacolo nella piazza principale di Bucarest.

 

Insomma una storia vera che continua tutt’ora e che verrà testimoniata dalla presenza in sala di alcuni rappresentanti dell’ASSOCIAZIONE PARADA, ma non solo…

 

 

 

PROGRAMMA PER LE SCUOLE

Venerdì 5 Dicembre

Sala Europa

Proiezione del film IL SAPORE DELLA VITTORIA

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1971, a seguito del processo di integrazione razziale avviato nel sud degli States, due scuole, l’una per soli bianchi, l’altra per ragazzi di colore, vengono accorpate, la situazione diventa molto difficile soprattutto all’interno della squadra di football, dove l’allenatore di colore prende il posto del bianco…

Mercoledì 10 Dicembre
Sala Europa

Rappresentazione teatrale AVENIDA IMMAGINARIA


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Texas Hold’em di beneficenza per Amnesty International

Il 7 dicembre dalle 17 presso il ridotto del teatro Comunale di Adria (Ro) in piazza Cavour ,1 si terrà un torneo di poker sportivo Texas Hold’em di beneficenza a favore di Amnesty International. Il torneo è organizzato dal Jolly Joker Poker Club di Adria, non nuovo a queste performance benefiche in favore di varie associazioni. Il T.H.E. è una versione altamente spettacolare e competitiva del poker dove la fortuna conta molto meno di freddezza, abilità e sangue freddo e il club di Adria da svariati anni organizza e ospita tornei di assoluto livello tecnico.
Se non conoscete questo sport e vorreste cominciare a praticarlo, se lo conoscete già e vi piacerebbe cimentarvi con campioni da tutta Italia, o se solo siete curiosi di assistere ad un torneo, questa è l’occasione. Ricordando che tutto il ricavato sarà a favore di Amnesty International , che sarà presente con un banchetto informativo.
Perché, come dicono i ragazzi del Jolly Joker Club di Adria: il vero gioco d’azzardo è l’indifferenza!
Per informazioni ed iscrizioni www.adriapoker.it

 

amnestypokermin

Logo VxL 190x150

Aperte le preiscrizioni via mail a Voci per la Libertà 2009

Logo VxL 190x150A seguito del gran numero di richieste degli artisti partecipanti di questa come delle passate edizioni l’Associazione Voci per la Libertà ha deciso di aprire le preiscrizioni per l’edizione 2009 del Festival Musicale Nazionale dal Vivo “Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty”. Basterà inviare una mail all’indirizzo info@vociperlaliberta.it con l’oggetto indicante “PREISCRIZIONE VxL 09”. Uno strumento utile questo che permetterà all’organizzazione e agli artisti di aprire un canale di comunicazione diretto ed efficace in fase di scadenza del bando. I preiscritti saranno infatti avvertiti immediatamente via email sulle scadenze effettive del prossimo bando la cui data è ancora da decidere e verrà inviato loro, non appena definito, il Regolamento e la Domanda di Partecipazione all’edizione 2009, per formalizzare l’iscrizione al prossimo festival di Voci per la Libertà.

 

Eleanor_Roosevelt_minRicordiamo che Il Festival “Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty”, è nato nel 1998 in occasione del 50° anniversario Dichiarazione Universale dei Diritti Umani proprio con l’intento di diffonderne i principi attraverso la musica. Promosso dalla Sezione Italiana di Amnesty International e dall’Associazione Culturale VOCI PER LA LIBERTÀ in collaborazione con il Comune di Villadose, il Centro Ricreativo Giovanile di Villadose , la Provincia di Rovigo, la Regione Veneto, il Gruppo Amnesty Italia 215 di Rovigo, ha l’intento di diffondere i principi della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani attraverso la musica, riconosciuta come importante mezzo di comunicazione dei valori di rispetto e tolleranza tra gli uomini. Tema portante del concorso è riuscire a riaffermare l’universalità del messaggio di pace e di tolleranza, grazie alle composizioni di musicisti di ogni formazione artistica provenienti da ogni parte d’Italia e non solo.
La rassegna è dedicata a cantanti e gruppi musicali emergenti e prevede l’assegnazione del Premio “Una Canzone per Amnesty” alla canzone (con testo e musica di propria produzione) che meglio risponde ai principi della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Ogni anno sono oltre 100 i gruppi, provenienti da tutt’Italia che chiedono di partecipare con un coinvolgimento di pubblico di diverse migliaia di presenze.

Pobbiati

E’ uscito il Cd “17×60” dedicato alla Dichiarazione universale dei diritti umani

Dal 1998 il concorso “Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty” offre la possibilità a gruppi e solisti emergenti di esibirsi dal vivo a Villadose (RO), dove propongono i loro pezzi dedicati e ispirati dalla Dichiarazione universale dei diritti umani. 132 artisti si sono avvicendati in questi anni per contendersi il premio Una Canzone per Amnesty. Da 7 anni a questo importante premio se  ne è affiancato un altro che ci rende particolarmente orgogliosi il P.A.I., Premio Amnesty Italia assegnato all’artista affermato che ha scritto la più bella canzone sui diritti umani dell’anno precedente. E quindi con particolare emozione che annunciamo l’uscita di 17 x 60 la cd compilation curata dalla Fondazione Amnesty Italia che contiene 16 brani scelti tra i vincitori  e selezionati del P.A.I. e la nostra Elena Vittoria trionfatrice all’ultima edizione del concorso Voci per la libertà. Una raccolta e un libretto che riassumono benissimo 11 meravigliosi anni di Voci per la libertà, ottima musica italiana e la lotta per i diritti umani universali a fianco di Amnesty International.

 

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Fondazione Amnesty International Sezione Italiana e l’’Associazione Culturale Voci per la Libertà sono orgogliose di comunicarvi che, a partire dal 31/10/08, sarà pubblicato AAVV “17×60” (CNI Music), Cd + booklet con la Dichiarazione universale dei diritti umani, realizzato in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani con il patrocinio del Segretariato Sociale. Sessanta anni fa, il 10 dicembre 1948, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite proclamava la Dichiarazione universale dei diritti umani: trenta articoli che riconoscono a ogni persona il diritto di vivere, la libertà di movimento, di pensiero, di culto, di opinione, di associazione ed espressione e che garantiscono, inoltre, il lavoro, la salute, l’istruzione, la sicurezza individuale e l’uguaglianza davanti alla legge. Troppo però è ancora il divario tra carta e realtà, in troppi paesi del mondo inclusa l’Italia, moltissimo il lavoro che deve essere compiuto per dare a ogni essere umano il rispetto e la dignità che gli sono propri.

 

Fondazione Amnesty International, per celebrare il 60° anniversario della Dichiarazione, pubblica una raccolta, prodotta e distribuita da CNI Music, di brani firmati negli ultimi quattro anni da 17 artisti italiani di grande fama e prestigio. L’importante operazione, la prima del genere realizzata da Fondazione Amnesty International nel nostro paese, è fortemente voluta per diffondere il più possibile la cultura dei diritti umani attraverso linguaggi ed emozioni propri della musica: fortemente comunicativi, piacevoli, leggeri ma impegnati ed efficaci.

 

Pobbiati

“Abbiamo chiamato a raccolta in questo Cd i nostri migliori compagni di viaggio degli ultimi anni: artisti che con i loro testi, il loro impegno e la loro credibilità hanno dato e continueranno a dare una grande mano ad Amnesty International e alle sue campagne in difesa dei diritti umani” – ha dichiarato Paolo Pobbiati. “Questo Cd ci permette oggi di misurare il contrasto tra la bellezza delle parole dei 17 artisti e la bruttezza delle parole pronunciate, sempre più spesso, da chi ha precisi compiti di responsabilità istituzionale.”

 

“Gli ultimi 12 mesi potevano essere utilizzati dall’Italia, intendo dal precedente governo e da quello attuale, per rafforzare la tutela e la cultura dei diritti umani, per ricordare in modo solenne che la Dichiarazione del 1948 attende ancora di essere pienamente realizzata” – ha proseguito Pobbiati. “E invece, abbiamo assistito in questo periodo a un contagioso proliferare di dichiarazioni infiammatorie, discriminatorie, xenofobe i cui responsabili non hanno tenuto in minimo conto i richiami di organismi internazionali sul rischio che parole del genere abbiano conseguenze concrete e favoriscano atti di violenza”.

 

“La prognosi per i diritti umani, in questo periodo di crisi finanziaria, non è affatto buona: aumenta la pressione sui diritti economici e sociali, come quello alla casa, alla salute e all’istruzione; laddove l’economia si contrae e i paesi stringono la cinghia, migranti e rifugiati possono vedersi respinti verso situazioni insopportabili; in un crescendo di tensioni sociali, governi nervosi possono iniziare a reprimere il dissenso e a imporre rigide misure di sicurezza, limitando le libertà civili” – ha concluso Pobbiati.

 

“La musica sa arrivare dove altri tipi di comunicazione non riescono” – ha affermato Mariella Nava. “Il lavoro che sta facendo Amnesty International è difficile soprattutto in questi tempi, ma per questo ancora più necessario”. I Modena City Ramblers hanno a loro volta detto: “Conosciamo quasi tutti i musicisti presenti nella compilation e con molti abbiamo già collaborato grazie a questa urgenza comune cha abbiamo nel denunciare certe realtà, come il caso della violenza sulle donne in ‘Ebano’. Ringraziamo Amnesty International che porta alla luce situazioni delle quali altrimenti rischieremmo di non saper nulla”.

 

LA TRACKLIST

01. Ivano Fossati – Pane e coraggio
02. Subsonica – Canenero
03. Daniele Silvestri – Il mio nemico

cover cd amnesty 120

04. Sud Sound System – Bomba innescata
05. Enzo Avitabile – Tutt’egual song ‘e ccriature
06. Gianmaria Testa – Al mercato di Porta Palazzo
07. Mariella Nava & Dionne Warwick – It’s Forever
08. Samuele Bersani – Occhiali rotti
09. Paola Turci – Rwanda
10. Giorgio Canali – Canzone della tolleranza e dell’amore universale
11. Elena Vittoria – Peacock (Premio “Una Canzone per Amnesty” 08)
12. Eugenio Bennato – Canzone per Beirut
13. Max Gazzè – Avanzo di galera
14. Modena City Ramblers – Ebano
15. Niccolò Fabi – Milioni di giorni
16. Antonella Ruggiero – Canzone tra le guerre
17. Jovanotti – Mani in alto

 

Un ringraziamento speciale a Daniele Silvestri, Ivano Fossati, Modena City Ramblers, Paola Turci, Samuele Bersani, Sud Sound System, Eugenio Bennato, Niccolò Fabi, Mariella Nava, Gianmaria Testa, Giorgio Canali, Enzo Avitabile, Antonella Ruggiero, Subsonica, Jovanotti, Max Gazzè ed Elena Vittoria che, in questo “17×60”, prestano voce e sensibilità ad Amnesty International, con l’augurio che le loro armonie raggiungano ognuno di voi.

 

BRANO PER BRANO

 

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Ivano Fossati, Pane e coraggio: per le popolazioni che non possono sopravvivere nella propria terra, la migrazione è spesso un sogno seducente che si scontra con le politiche di accoglienza dei paesi di arrivo. Bene lo descrive Fossati con un episodio simbolico.

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Subsonica, Canenero: l’immagine disturbante e ricorrente di una bocca famelica è il segno indelebile di una violenza infantile. Ispirandosi a “Dies Irae” di Giuseppe Genna, il gruppo torinese affronta con coraggio il tema scomodo e lacerante degli abusi sui minori.

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Daniele Silvestri, Il mio nemico: pungente critica alla società contemporanea governata da individualismo e prepotenza.
La “dittatura invisibile” denunciata dal cantautore può uccidere per il proprio interesse, ma anziché usare armi si avvale di carte di credito.

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Sud Sound System, Bomba innescata: parole concitate in salentino stretto per descrivere in modo lucido la strategia della tensione. L’avidità umana è causa dello sfruttamento; le genti non sono divise tra popoli nemici, ma tra politici e coloro che sono mandati a morire.

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Enzo Avitabile, Tutt’egual song ‘e ccriature: la canzone, dalle forti influenze mediterranee, passa in rassegna le condizioni in cui nascono i bambini: tutti vengono al mondo attraverso un atto d’amore, ma, a seconda del luogo, si trovano a contatto con realtà diverse, non sempre favorevoli alla vita.

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Gianmaria Testa, Al mercato di Porta Palazzo: negli immigrati di un tempo si legge la storia degli immigrati di oggi, il loro orgoglioso rivendicare una dignità non ancora riconosciuta. Il tocco essenziale del cantautore piemontese fa vivere nel presente una foto sbiadita di molti anni fa.

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Mariella Nava & Dionne Warwick, It’s Forever: brano sulla necessità dell’ottimismo come pratica quotidiana, sull’obbligo di mantenere vivo il carattere propositivo dell’utopia. Necessità che si fa universale grazie all’uso alternato di italiano e inglese.

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Samuele Bersani, Occhiali rotti: spunto del brano è la vicenda del freelance Enzo Baldoni, assassinato in Iraq nell’agosto del 2004. Il cantautore romagnolo immagina i suoi possibili pensieri durante la prigionia e a poche ore dalla morte. Gli occhiali diventano simbolo della morte assurda di un intellettuale alla ricerca della verità.

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Paola Turci, Rwanda: chitarra e voce per una ballata che riporta l’orrore e la follia del genocidio del 1994. Una donna racconta come viene sconvolta la sua esistenza in Rwanda, paese attraversato da un fiume sul quale scorrono cadaveri.

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Giorgio Canali, Canzone della tolleranza e dell’amore universale: caustica e sarcastica filastrocca che si prende gioco del campanilismo xenofobo proprio di tutto il pianeta. L’energico “tutti conto tutti” di Canali, sotto l’apparente cinismo, svela un moto di civile indignazione.

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Elena Vittoria, Peacock: surreale e onirica poesia messa in musica, omaggio alla figura di Aung San Suu Kyi, donna simbolo dell’opposizione democratica al regime militare in Myanmar e premio Nobel per la pace nel 1991.

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Eugenio Bennato, Canzone per Beirut: un vero e proprio inno alla vita quello intonato dal cantautore partenopeo. Il dolore per la distruzione della città libanese viene spezzato da piccoli segni di speranza: è un attaccamento alla vita cosciente sia delle difficoltà sia della bellezza.

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Max Gazzè, Avanzo di galera: ritratto, umanissimo ed emotivamente coinvolgente, di una persona ingiustamente privata della libertà, con un obiettivo impossibile: riappropriarsi del tempo che gli è stato sottratto, tempo che “una stanza ha preso senza chiedere”.

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Modena City Ramblers, Ebano: tratta dei minori e violenza sulle donne. Il folk dei MCR dà voce a una giovane africana strappata alla famiglia che racconta, attraverso la poesia delle parole e delle immagini, la sua storia fatta di spietati abusi.

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Niccolò Fabi, Milioni di giorni: riflessione umile e lucida sulle dinamiche della democrazia e della demagogia. Fabi, con la sua solita delicatezza, esprime il bisogno di consegnare al proprio figlio una chiave di lettura per questa società che tende a ingannare.

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Antonella Ruggiero, Canzone fra le guerre: una madre e il suo bambino soli di fronte all’atrocità inesplicabile della guerra. La voce della Ruggiero denuncia, con la consueta intensità, l’impotenza di fronte all’insensibilità degli uomini.

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Jovanotti, Mani in alto: divertente allegoria, solo apparentemente leggera, dell’intolleranza che porta a imporre agli altri la propria visione del mondo, una canzone che ci mette in guardia contro gli aspetti più pericolosi del conformismo e della massificazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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risonanze

Nuovi Gemmellaggi per Voci per la Libertà

Dopo il successo dei precedenti gemmellaggi (Musica nelle Aie, MusicalBox, Sconcertando, Scialart, etc..) Voci per la Libetà è lieta di presentarvi altri 2 festival indipendenti del panorama italiano:  RISONANZE UNPLUGGED 2008 e ARTIMIA MEDITERRANEA all’interno dei quali saranno ospiti delle nostre band!

 

RISONANZE UNPLUGGED 2008
VII edizione
Scadenza bando 31 Ottobre 2008

 

risonanzeAssociazione Experimenta in collaborazione con l’Amministrazione e il Progetto Giovani del Comune di Limena presenta la settima Edizione di Risonanze Unplugged, il consolidato concorso musicale per cantautori e gruppi con arrangiamenti acustici. Il 5, 6 e 7 dicembre, a partire dalle ore 21:00, nella cornice del Teatro “Falcone – Borsellino” di  Limena (PD), una giuria appositamente designata sarà chiamata a selezionare il vincitore  tra i dieci concorrenti che accederanno alla serata finale. Oltre ai premi in denaro assegnati dalla giuria e da Associazione Experimenta, tra i finalisti del concorso verrà scelto un gruppo/solista che prenderà parte in qualità di ospite non in gara all’edizione 2009 del Festival “Voci per la Libertà- Una canzone per Amnesty”.

 

Elena Vittoria, vincitrice dell’XI Edizione di
Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty,
sarà ospite fuori gara alle finali di Risonanze Unplugged 2008.

 

ISCRIZIONE GRATUITA – Scadenza 31 ottobre 2008

 

ECCO il bando per partecipare a RISONANZE Unplugged 2008!!

 

 

ARITMIA MEDITERRANEA
RUMORI DI PACE – VI edizione
11 – 12 Settembre 2008
Palazzetto dello sport – Molfetta

 

locanda_aritmia_minQuest’anno la manifestazione si veste di nuovi contenuti e contributi, mantenendo, attraverso la musica, il suo sguardo attento sui tempi che viviamo e sulle tematiche più importanti; in più verranno aggiunti due nuovi spazi creativi: un writing contest dal titolo “Vuoti a rendere” dedicato agli artisti della bomboletta, con una giuria di esperti che premierà le migliori tre creazioni (per info e iscrizioni contest@aritmiamediterranea.org), e un reportage fotografico, allo stesso tempo vero e surreale, che legherà Aritmia sempre di più al territorio, alla sua casa.

La scelta musicale comprende band provenienti da tutta Italia.
Nella serata dell’11 settembre saliranno sul palco i Los Fastidios, band storica della scena punk italiana che a Molfetta regala l’unica data pugliese del 2008, i Cattivo Sangue, gruppo emergente molfettese di musica Oi!, i Camillorè e Pasquale delle Foglie, selezionati tra i numerosi demo di band emergenti del contest aritmico, e Terramaris, selezionati tra i finalisti di Voci per la Libertà – Una Canzone Per Amnesty, storico festival del circuito MEI gemellato con Aritmia Mediterranea.
Il 12 settembre saranno di scena gli Zen Circus, band culto della scena rock italiana, folli e unici nel loro genere, Il Paziente Zero e TeleSpallaBob, scelti anch’essi fra i demo pervenuti, e U.Led, vincitori della Rassegna “A Papà non piace”, contest musicale che ha caratterizzato la stagione invernale del circolo Arci molfettese.

 

Per info e contatti:

http://www.myspace.com/aritmiamediterranea http://www.aritmiamediterranea.org/

Eleanor_Roosevelt_min(1)

Dal 1 settembre, mancano 100 giorni al 60° anniversario della DUDU

Eleanor_Roosevelt_min(1)Dal 1° settembre, mancano 100 giorni al 10 dicembre 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Flavio Lotti: l’emergenza diritti umani o ci coinvolge o ci travolge. Appendiamo la bandiera dei diritti umani alla finestra di casa. Costituiamo in ogni città, un “Comitato per i Diritti Umani”.
“E se nei prossimi 100 giorni ci impegnassimo tutti a difendere e promuovere i diritti umani? Tutti, da oggi al 10 dicembre. Nelle nostre città, nei nostri quartieri, nelle nostre scuole, nei posti dove lavoriamo, in Parlamento, in TV e sui giornali.” Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, lancia un nuovo appello a mettere i diritti umani al centro delle nostre attenzioni, della società, della politica e dell’informazione. “Non c’è solo la Cina. C’è un mondo di diritti violati. Ci sono la Georgia, la Russia, l’Afghanistan, i migranti… e c’è anche casa nostra dove c’è molto da fare per difendere e assicurare il rispetto dei diritti umani. Il calendario ci dà una mano. Da oggi, 1 settembre, mancano esattamente 100 giorni al 10 dicembre, data in cui tutto il mondo celebrerà il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

 

bandierapace minA molti, continua Flavio Lotti, non gliene fregherà proprio niente. Non sanno neanche cosa sono i diritti umani e men che meno sanno cos’è la Dichiarazione Universale. Non sanno che quel documento, scritto all’indomani di quella spaventosa tragedia della seconda guerra mondiale, parla di loro e dei loro diritti fondamentali. E che ottenere il loro rispetto per sé e per gli altri renderebbe questa nostra esistenza un po’ migliore. Alcuni altri si riempiranno la bocca di espressioni retoriche e, così facendo, cercheranno di nascondere le proprie responsabilità e omissioni. Altri ancora (i sociologi dicono: una minoranza) cercheranno di cogliere anche questa opportunità per fare qualcosa di concreto. In ogni caso varrebbe la pena di ricordare a tutti che l’emergenza diritti umani o ci coinvolgerà o ci travolgerà.

 

A 100 giorni dal 10 dicembre 2008, la Tavola della pace rilancia alcune proposte d’impegno a partire da un gesto semplice che possono fare tutti con un po’ di coraggio e senza troppa fatica, come appendere la bandiera dei diritti umani alla finestra (di casa, dell’ufficio, del Comune) o acquistare e indossare la maglietta dei diritti umani. E’ un modo semplice per dare voce ai diritti umani, per indicare in modo chiaro una scelta, una priorità e un impegno personale. Non è poco. Se lo facessero tutti, le cose andrebbero già in un altro modo.”
La Tavola della pace invita inoltre a costituire, in ogni città, un “Comitato per il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” coinvolgendo in particolar modo i giovani, le scuole, le associazioni, le organizzazioni sindacali, le parrocchie, il Comune, la Provincia e tutte le istituzioni interessate. Il Comitato potrà definire un piano di lavoro cittadino teso a suscitare il più ampio coinvolgimento dei cittadini.

 

Alcune idee di base:

 

1. promuovere l’educazione ai diritti umani e alla pace nelle scuole;
2. organizzare insieme una o più manifestazioni cittadine il 10 dicembre;
3. sollecitare i media locali ad occuparsi dei diritti umani;
4. scrivere insieme “l’agenda politica locale dei diritti umani” definendo quali azioni politiche sono necessarie per meglio tutelare i diritti umani nella propria città.

 

Tutte le attività promosse in vista del 10 dicembre saranno
pubblicate sul sito dei diritti umani www.perlapace.it


L’associazione Voci per la Libertà e l’Assessorato alla Pace e Diritti Umani del Comune di Villadose nei prossimi giorni si attiveranno per coinvolgere il territorio per un maggior coinvolgimento
dei cittadini nella programmazione delle attività per il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

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SuperMegaSpecial VxL ‘08

Abbiamo radunato un po’ di punti di vista su questa undicesima edizione di Voci per la Libertà, cercando di non essere troppo autoreferenziali e allo stesso tempo lasciando fluire i diversi tagli e approcci senza interventi o aggiustamenti. Ci auguriamo apprezziate il nostro collage memorial-fotografico, e che possa comunicarvi almeno parte dell’entusiasmo che si è respirato a fine luglio a Villadose…

 

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A me il compito di scavare negli animi e raccogliere le prime dichiarazioni dei musicisti dopo l’adrenalinica esibizione, per mostrare al pubblico al di là della scena quanto i testi non dicono, quanto gli artisti sono al di là del quarto d’ora di performance. “Oh, scusa… siamo sudatissimi!” e “Che domande ci fai? Non sono difficili, vero!?” sono le primissime parole, a telecamera ancora spenta, dei gruppi catapultati da Sandro, nostro grandissimo direttore di palco, nella tenda del backstage. Il clima amichevole s´instaura in un nanosecondo: persone di spessore, con tanto da raccontare (Elena Vittoria, Proxima Luna, Skaramanzia, Purautopia, Trois Fois Rien, U_led, Orlando Andreucci), si alternano a più timide e introverse (Terramaris, Vote For Saki, Ultimavera); non potevano poi mancare i gruppi la cui goliardia contagiosa trasborda oltre ogni limite (Me, Pek e Barba, Analisilogica). Curiosità, emozioni legate al pezzo presentato a Voci per la Libertà, cosa ha fatto scattare la scintilla tra Amnesty e dei ragazzi assolutamente in gamba, tra sorrisi e parole semplici.

di Elisa Orlandotti

 

 

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(dizionario personale VxLiano)
A come Amnesty: e l’ elenco non poteva cominciare che così.
B come Bambini: quelli che correvano e ballavano al sabato sotto il palco.
C come Canzoni: alcune belle altre meno, ma tutte con un messaggio giustissimo.
D come Dose-Villa: quasi una specie d’ Area 51 dove pensi ci sia il nulla e invece…
E come Elisa: perché è tutto merito suo se c’ero.
F come Festival: ovvero l’ orgoglio del gemellaggio tra VxL e MnA.
G come Giuria: la mia seconda giuria, la più importante, felice di averne fatto parte.
H come House-Club Rugby Villadose: perché hanno ospitato VxL e perché la polenta era buonissima.
I come Idee: quelle che mi sono venute lì pensando a MnA.
L come Lionello-Michele: un GRANDE con la G e anche il resto maiuscolo, punto e basta.
M come Magazzeno bis: Michele, GianLuca ,ecc…genio e sregolatezza…c’ è e ci sarà da divertirsi, chissà se…
N come Nuova Smeralda: ovvero l’ albergo dove ho dormito, mangiato, chiacchierato…ce ne sarebbero tante da dire…ma sempre in meglio.
O come Orlando Andreucci: per me meritava la finale e anche qualche premio ma qualcuno prima di me ha deciso di no, pazienza.
P come Patrizia: una delle tante bellissime persone che ho conosciuto.
Q come: Quando smette il DJ ?: oh, l’ idea era buona però il tunz-tunz mentre si mangia….
R come Rosso: il colore del pelo del gatto che ho incontrato e fotografato nel primo pomeriggio davanti al comune di Villadose.
S come Subsonica: per quanto mi piacevano come musicisti quanto ora li ammiro anche come persone.
T come Tranquillità: quella che regnava dappertutto, serenità, voglia di stare insieme.
U come Ubriacatura da spritz: bè non proprio ubriacatura, ma potendo…
V come Volontari: perché sono stati stragentili e bravissimi dal primo all’ ultimo, da applausi.
Z come Zanzare: embè c’ erano pure loro, fastidiose, bastarde, però…

di Aldo Foschini

 

 

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mercoledì 16/07: ‘Le prime note’, la serata neofita del festival che ha ospitato le esibizioni di quattro band giovanili delle scuole di musica contemporanea del territorio. Anathema angelica, Pms Pro music students, Soundwave morning, Ultima fase e Punto fisso. I primi hanno presentato melodie ‘gothic’ con arrangiamenti metal; ‘Pro Music School’, una scuola di musica rodigina, ha portato due band formate da studenti di età, studi, professioni, ascolti e culture musicali sempre differenti ma capaci di esprimere appieno il concetto del ‘fare musica’. Soundwave morning ha invece regalato sonorità principalmente indie e alternative cercando di inserire nelle proprie canzoni ritmi coinvolgenti e ricchi di energia. L’ultimo gruppo ha invece affronta un altro genere musicale, l’hip hop, via via mischiandolo con altri generi come la dancehall e la drum’n’bass. Un laboratorio di musica per incentivare i più giovani e il territorio ad avvicinarsi al progetto Voci per la libertà, e, dunque, ai diritti umani.
Segni particolari: la bontà del cibo segna l’inizio di una lunga collaborazione con il ‘Club house Alberto Fornasiero’.

 

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giovedì 17/07: Dopo l’aperitivo con i Bonebreaker Gentlemen, la serata segna l’inizio delle semifinali del concorso ‘Voci per la libertà-Una canzone per Amnesty’, nato nel 1998 in occasione del cinquantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, con l’intento di diffonderne i principi tramite la musica. Gianni Brazzo e Michele Orvieti hanno presentato le esibizioni di Elena Vittoria (folk rock – Bergamo) con la canzone ‘Peacock’, Me, pek e barba (folk rock – Parma) con ‘La nevicata’, Proxima luna (pop rock – Ferrara) con ‘Rive Gauche’, Skaramanzia (ska/punk – Ragusa) con ‘La luche sigue’. Alla fine la ciliegina sulla torta: l’autorevole presenza (e musica) di Giorgio Canali e dei Rossofuoco, il gruppo che lo accompagna in studio e in concerto sin dal secondo album, ‘Rossofuoco’. Un pezzo di storia della musica italiana che ha collaborato con i mitici Noir Desir, che ha fato parte di CSI e PGR e che ora supporta Le luci della centrale elettrica.
Segni particolari: sono state rilevate a Villadose speci di zanzare introvabili anche nelle foreste tropicali della Patagonia. La catalogazione è ancora in fase work in progress.

 

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venerdì 18/07: Aperitivo e postconcerto liveset: Kreyk (minimal techno/idm). Seconda serata di semifinali del concorso: è il turno di Analisilogica (pop rock – Milano) con ‘L’inviata’, Purautopia (folk rock – Roma) con ‘Cara mammina’, Ultimavera (pop rock – Frosinone) con ‘Spostamenti di massa’, Vote For Saki (psycho pop – Macerata) con ‘I’m angry’.
A seguire il suggestivo (suggestionabile?!) concerto di Paolo Benvegnù. Un concerto caldo, quasi accogliente, con brani tratti dagli album ‘Piccoli fragilissimi film’ e ‘Le Labbra’. Al termine il cantautore, bresciano di nascita ma fiorentino di adozione, è sceso dal palco per cantare un paio di canzoni in mezzo al pubblico e regalare momenti di pura ironia. Non è infatti facile inventare sul momento una canzone con alcune parole scelte dal pubblico, soprattutto se si tratta di ‘stipsi’ ed ‘ebefrenico’.
Segni particolari: il Mago Sisco – in borghese – intratteneva i clienti del banchetto di Voci per la libertà con giochi di prestigio. Taglio del panettone, dolce dall’aroma prettamente estiva, per lo staff di Voci per la libertà.

 

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sabato 19/07: Dopo l’intrattenimento-aperitivo di Riddim Guerrilla (dub), inizia la terza serata di semifinali del concorso con U_led (hip hop cantautoriale – Napoli) e il suo ‘Paura’, Orlando Andreucci (canzone d’autore – roma) e ‘2455’, Terramaris (world music – Roma) e ‘Lampedusa’, Trois Fois Rien (arzigogotroisfoisrock – Parigi) e ‘Tarantelle noire’. A seguire i Makako Jump, la band triestina testimone dello ska italiano che ha da poco pubblicato il disco Mi Queso es tu Queso, condito di ‘pop in levare’ e del loro personalissimo PartyReggae, con puntate verso Rock, Dub e Soul. A conclusione, la proclamazione dei semifinalisti dell’undicesima edizione: PuraUtopia, Proxima Luna, Elena Vittoria, Terramaris, Ultimavera e Trois Fois Rien.
Segni particolari: a fine serata, lo staff di Voci per la libertà, impazzito, faceva riscaldamento a piedi scalzi lungo la pista del campo comunale di rugby.

 

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domenica 20/07: aperitivo subsonico e liveset neuronic (elektrofunk), sotto la suggestiva cornice del portico del Municipio di Villadose. I Subsonica, vincitori del Premio Amnesty Italia, sono stati premiati come autori del miglior brano sui diritti umani del 2007, Canenero, relativo al vergognoso tema della violenza contro i bambini. << Canenero è ispirato a Paola C, la protagonista del libro di Giuseppe Genna che vive ogni notte il trauma della mandibola schiumante di un cane nero>>. Non poteva mancare il presidente della sezione italiana di Amnesty International Paolo Pobbiati:<<Questo Festival espone gli aspetti migliori della natura dell’uomo, come l’arte e la creatività, per contrastare il peggio che riesce a fare la natura umana, la violazione dei diritti umani>>, ha dichiarato.
Durante la serata, in primis, l’esibizione dei sei gruppi finalisti. A seguire il ‘cielo su Villadose’ ha retto ogni pronostico di maltempo e ha gentilmente concesso il piccolo live acustico offerto da Samuel Romano (voce) e Max Casacci (chitarra). ‘Sole silenzioso’, ‘Coriandoli a Natale’, ‘Canenero’ e una cover di Bob Marley, sono state la canzoni che hanno allietato le orecchie del numerosissimo pubblico presente.

La parola è passata obbligatoriamente ai diritti umani grazie alle letture di ‘Poesie da Guantanamo’ da parte di Savino Zaba, conduttore di ‘Music@’ (Raiuno) e ‘Ottovolante’ (Radio2), e di alcune testimonianze di donne violentate tra le mura domestiche da parte di Patrizia Vita dell’Ufficio comunicazione di Amnesty Italia.

Elena Vittoria, Ultimavera e Proxima Luna sono stati, infine, gli artisti premiati. La prima, cantautrice di Bergamo, si è aggiudicata il premio ‘Una Canzone per Amnesty’ per la canzone ‘Peacock’ e ha ricevuto il premio da Paolo Pobbiati, presidente di Amnesty-Italia. Elena Vittoria ha dichiarato che la sua <<è una poesia surreale, nata dagli eventi occorsi in Myanmar lo scorso inverno e filtrati attraverso la mia vena onirica. Spicca la figura femminile di Aung San Suu Kyi, che incarna il mantra e l’amore, gioiello di cui parla la mia Peacock>>. Il numerosissimo pubblico presente ha votato per i ferraresi ‘Proxima Luna’ e la loro ‘Rive Gouche’ che ha ricevuto il ‘Premio della giuria popolare’, mentre il ‘Premio della critica’ è stato vinto da ‘Spostamenti di massa’ degli Ultimavera di Frosinone.
Segni particolari: che emozione vedere i Subsonica girare indisturbati per il festival! Lo staff di Voci per la libertà decide di richiedere il marchio registrato per l’espressione del presidente Giovanni Stefani <<E’ stato un grande festival>>.

 

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lunedì 21/07: dopo la performance firmata Diego b (minimal tech) durante l’aperitivo, è stata la volta della serata ‘Nottevolmente indipendente’ firmata dalla triplice esibizione di D’istantidistanti, Revo e Lombroso. Rispettivamente: il progetto ‘solista’ del cantante dei già conosciuti Malastrana, cinque padovani reduci dall’uscita del loro primo disco, ‘We are Revo’ e, a tre anni dall’ esordio, il ritorno del power duo d’ eccezione (Dario Ciffo e Agostino Nascimbeni) che con il loro disco ‘Credi di conoscermi’ (Mescal 2007) ha portato nuova linfa alla musica indipendente Italiana…
Segni particolari: la danza del sole effettuata il giorno precedente dallo staff di Voci per la libertà è stata talmente potente da scongiurare il temporale che minacciava Villadose con probabilità di precipitazione pari al 90%. Sandro Cacciatori nella duplice veste di presentatore e di cantante dei D’istantidistanti è candidato dalla giuria popolare come presentatore della dodicesima edizione.

di Martina Barin

 

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Il Concorso Voci per la libertà è nato quando io sono entrata in Amnesty, ben 11 anni fa, anche se la mia collaborazione è iniziata solo nel 2003, anno in cui è stato istituito il Premio Amnesty Italia (PAI). La Sezione Italiana di Amnesty International deve molto a questo concorso; se attualmente ci sono collaborazioni con alcuni artisti importanti come Fossati, Modena City Ramblers e Paola Turci è merito del PAI e di tutto l’impegno che lo staff di Voci ci ha messo. Amnesty e la musica camminano fianco a fianco da tanti anni e per la Sezione Italiana Voci per la libertà è la conferma di questo sodalizio musicale, fondamentale per far arrivare il tema dei diritti umani laddove non riusciamo con altro. Quest’anno ho vissuto per la prima volta il festival dall’inizio, entrando in contatto con gli artisti già dalla prima sera, avendo la possibilità di ascoltare i brani e confrontandomi con la giuria anche in modo acceso, arrivando a una decisione sul vincitore all’unanimità. Non c’è stata una cosa fuori posto nonostante gestire i big del PAI non sia stato sempre facile; all’ultimo minuto ancora mancava questo o quel dettaglio anche se il lavoro era iniziato molti mesi prima. Forse è stato questo che ha reso speciale ogni edizione, oltre alla consapevolezza che la professionalità di chi stava intorno al palco avrebbe risolto ogni problema. Forse la maggior parte del pubblico era lì per ascoltare buona musica e non le campagne di Amnesty, ma ci si rendeva conto facilmente che l’attenzione era alta quando, dal palco, Amnesty raccontava della campagna diritti umani in Cina o del 60mo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani (la mia voce tremolante ne è la prova!). Ed era questo l’obiettivo di Amnesty; anche se solo pochi dei presenti alle serate hanno messo una firma o acquistato una maglietta, per noi è stato un successo e questo accade sempre, ogni anno di più. Eleanor Roosevelt ha detto: “Dove, dopo tutto, iniziano i diritti umani? Nei piccoli posti, vicino casa – così vicini, così piccoli che non possono essere visti in nessuna carta geografica del mondo.” E a Villadose, uno dei tanti piccoli posti del mondo, aria di diritti umani se ne è respirata a pieni polmoni.

di Patrizia Vita

 

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Per me è sempre difficile mettere in parole le tante emozioni, sensazioni, suoni, sorrisi, sguardi, che emergono in maniera impressionante da Voci per la Libertà! Però da buon direttore artistico eccomi qua… Questa edizione di VXL, l’undicesima, per noi è stata sicuramente un banco di prova. Cambio di location: dopo 10 anni di fidanzamento con il CRG; cambio di durata: dopo i 10 giorni dell’anno scorso non potevamo aumentare ulteriormente; cambio di presidente dell’associazione e diverse new entry nel direttivo; cambio di impostazione artistica: l’edizione dell’anno scorso pur nella sua esaltante bellezza ci ha svenato sia economicamente che a livello di energie. Beh direi che come cambiamenti possono bastare e possono farvi capire come per noi questa nuova edizione (in ogni edizione c’è qualcosa di nuovo per noi…) fosse davvero qualcosa di importante!
Risultato: UN SUCCESSO SU TUTTA LA LINEA!!!!
La nuova location e la collaborazione con i ragazzi del rugby è stata apprezzata da tutti, i 6 giorni di festival sono la nostra giusta dimensione, il nuovo organigramma dell’associazione ha trovato il suo giusto equilibrio, per adesso…
Ed eccoci però al succo del festival, la musica e i diritti umani: sembra impossibile ma è proprio vero che in queste undici edizioni di VXL artisticamente mi sono quasi sempre trovato ad affermare che è stata l’edizione più bella. Ed anche quest’anno devo sinceramente ripetere l’affermazione: UN GRANDE FESTIVAL!!! Non starò qui a riprendere tutti i bellissimi momenti che gli artisti (perché per noi tutti quelli che calcano il palco di VXL sono artisti) ci hanno donato, dalle Prime Note dei nostri ragazzi super emergenti ai fantastici Subsonica, dalle Voci dei gruppi in concorso alla Libertà degli ospiti, dagli aperitivi Elettronici alla Nottevolmente Indipendente, c’è già chi l’ha fatto.
Da parte mia solo un grazie immenso a tutti coloro che assieme a noi (gli artisti in primis) fanno si che VXL da 11 anni rappresenti uno degli appuntamenti italiani più importanti della musica emergente e della promozione dei diritti umani ma questo dovreste averlo già capito dal nostro logo e dal nostro nome: VOCI PER LA LIBERTÀ.

di Michele Lionello

 

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Aperitivi musicali ovvero l’esempio di come 2 parole si sposino perfettamente insieme. Perché? La musica crea atmosfera e i bicchieri pieni la riscaldano.
Se poi questo connubio è accompagnato dal fatto che i responsabili di questo appuntamento sono un gruppo di amici, amiche, fidanzati, mariti e mogli che ormai da diversi anni cominciano l’estate (e le ferie) con questo evento… allora il gioco è fatto.
Quest’anno, lontani dall’ormai famigliare portico Comunale (location nella quale si svolgevano gli a.m. degli scorsi anni), quello che temevamo era di non riuscire a ricreare lo stesso clima frizzante che ben precedeva l’inizio di ogni serata del festival.
In effetti la proposta dell’edizione 2008 è stata differente dagli scorsi anni, questo perché la vicinanza con il main stage ci ha spinti a promuovere dei Dj set che a parer nostro dovevano interferire meno con i soundcheck dei gruppi in concorso e degli ospiti.
Le interferenze, se ci sono state, non le hanno comunque colte i gruppi che dovevano suonare ma le persone che ogni sera riempivano i tavoli del nostro ristorantino; ad ogni modo, e questo ha comunque reso l’atmosfera assolutamente frizzante, chi doveva mangiare ha mangiato (e bene) e chi veniva agli aperitivi per dissetarsi…si è dissetato eccome.

di Sandro & Barbara

 

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Un pubblico disciplinato, disponibile e attento come quello di Villadose è merce ormai difficilissima da trovare. E non parlo solamente degli affezionati, di chi è venuto a vedere ogni sera i gruppi emergenti, e anche Giorgio Canali, i Makako Jump, Paolo Benvegnù, il quale ha regalato ai presenti un divertentissimo “fuorionda” post concerto. Parlo anche del pubblico numerosissimo della domenica, richiamato dalla presenza dei Subsonica e del loro live set acustico fuori serie, che ha pazientato fino a mezzanotte senza mai mostrare segni di cedimento o di impazienza, ascoltando con attenzione i finalisti che si stavano giocando il tutto per tutto e le letture di Savino e Patrizia, serie, forti e necessarie ma in occasioni simili troppo spesso vissute malamente, come un fastidioso momento di riflessione forzata e istituzionale (cosa che non è, ma il pubblico è uno strano animale). Non siamo così ingenui da pensare che parlare di diritti umani abbia improvvisamente reso alcune centinaia di persone silenziose, serene e pacifiche. Che ad ottenere questo effetto sia stato invece il clima amichevole, casalingo, umile ma senza autolimitazioni, in poche parole estremamente accogliente del festival, beh, è qualcosa a cui si può tranquillamente credere.

di Alessandro Besselva Averame

 

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Il festival, vissuto dalla parte posteriore del palco, quella che nessuno vede, ed alla quale molti non pensano nemmeno, perchè lo spettacolo è davanti, perchè tutto sembra funzionare in automatico; proprio lo stesso festival si trasforma in un evento completamente diverso da quello a cui tutti sono abituati a pensare parlando di un concerto… é qualcosa di parallelo, che trova la sua unica ragione nel cercare di far funzionare quello che il pubblico percepisce… quando iniziano i concerti diventa caotico, affollato di musicisti che ripetono gesti che per molti sono incomprensibili, ma che per loro sono fondamentali; non c’è nessuno che canta, ma molti che canticchiano o tamburellano nervosamente con le mani, suonano strumenti che non emettono alcun suono percepibile, se non nella loro immaginazione… Eppure dopo qualche minuto tutto cambia, le stesse persone salgono sul palco, qualche minuto per dar voce agli stessi strumenti che prima sembravano muti, ed ecco…..inizia lo spettacolo. Anche quest’anno, come ormai da qualche anno il mio compito consisteva nell’accoglienza dei gruppi e nel gestirli nei momenti precedenti e successivi alla loro esibizione… Un compito apparentemente facile, ma influenzabile da mille variabili impazzite…… gli artisti!!!
Devo dire che quest’anno a parte alcuni ritardi dovuti spesso alle distanze di viaggio non ci sono stati grossi problemi, ma succede sempre che un gruppo non arriva nei tempi previsti durante il live, bisogna andare a cercarlo per vie sconosciute….come al solito un delirio, ma è necessario, ed alla fine anche divertente!!! Insomma l’unico momento di tranquillità per quelli che stanno dietro al palco è quello della musica!!!

di Sandro Carraro

 

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Direi che i piatti freddi sono troppi e che gli spaghetti allo scoglio hanno un prezzo eccessivo. Ma senti Paolo, hai chiamato il fornitore per il week end? Guarda che restiamo senza birra proprio con i Subsonica… Mio Dio si è rotta la cassa, io a Vigarano non ci vado. Le felpe sono pronte e anche le t-shirt per l’undicesima edizione del Festival: gold e dark chocolate. Vanno a ruba, nel senso vero e proprio.
I sei giorni passano velocemente, la mattina deconcentrata al lavoro è intervallata da telefonate di fornitori, procedure burocratiche, merchandising. Ho la testa da tutt’altra parte, oggi prendo il treno prima.
Voci per la Libertà e Club House “A. Fornasiero”, ma chi l’avrebbe mai detto? Certo che i loro terzi tempi sono ben diversi, ma sono convinta che si siano divertiti comunque… Musica, diritti umani e rugby, esiste una combinazione più nonsense? Eppure è stata una convivenza unica.

di Giada Trisolini

 

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Il “mio” festival, come ormai da 11 anni a questa parte, è come una lunga maratona: comincia nell’esatto momento in cui si chiude l’ultima serata dell’ultima edizione… un anno di lavoro dietro le quinte che dura 365 giorni e che poi, come sempre, vola via in un batter d’occhio. Anche quest’anno il concorso ha messo a dura prova amicizie consolidate, sonni estivi presunti e non, integrità mentali e fisiche. Giorni e giorni passati davanti ad un pc che si divertiva a rendere il lavoro un inferno (maledetta Ram!!!) e con il tempo che non sembrava mai essere abbastanza: tutto il materiale cartaceo da preparare, le schede tecniche, le scalette dei live, i preventivi, i fax, le montagne di mail, i volantini, la fanzine da finire assolutamente(!), la grafica della t-shirt, il mettere 12 gruppi nella condizione di fare del loro meglio e agevolare il più possibile la loro visita a Villadose… dimentico qualcosa? Ah! il sito da aggiornare con le news e il programma, i banner da caricare, le partnership da aggiungere!…e dopo tutto questo, beh ho trovato il tempo e la voglia di scattare più di 1000 foto in 6 giorni… Che ne dite, per questa stagione posso ritenermi promosso?
Un’ultima cosa: non dimenticate le parole del nostro motivatore -“clap, clap… bene bene ragassi… clap, clap… anche quest’anno avremo un gran festival, bravi ragassi… clap, clap!”

di Gianpaolo “Wally” Vallese

 

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Un aspetto poco conosciuto ma fondamentale del festival è l’accoglienza per i gruppi in concorso. A quelli che partecipano alle semifinali e quindi vengono a suonare sul palco di Voci per al libertà spettano vitto e alloggio. Il vitto è, ovviamente, fornito dalla ristorazione presente al festival, con un buono i gruppi possono mangiare e bere tranquillamente in mezzo agli spettatori presenti. Il dormire invece deve essere prenotato nei pochi alberghi in zona. Si tratta quindi di prenotare le camere giuste per ogni gruppo; 4, 5, 6 persone, con varie necessità, chi vuole una doppia, chi una singola ecc… Di solito non ci sono problemi e tutto fila via liscio. Ma può anche capitare che alle 9 della domenica mattina, quando si è andati a dormire alle 3 il sabato, dopo aver chiamato tutti i gruppi, quelli che sono arrivati alla finale e, purtroppo, quelli che sono stati eliminati, e aver fissato gli orari dei vari soundcheck, il proprietario dell’albergo ti chiami per chiederti : “Voi preferite ricevuta o fattura”? ….zzo, non se ne poteva parlare tranquillamente a mezzogiorno!?

di Giovanni Stefani

 

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Scorci, scatti, fotogrammi, immagini viste da un mirino con l’occhio di chi si avvicina a questa situazione per la prima volta, inizialmente in maniera meramente marginale per poi incuriosito interessarsene più a fondo.
Fatte le prime considerazioni di dovere mi accorgo di come il tutto sia retto dai semplici rapporti di amicizia uniti ad un notevole impegno sociale senza dover ricorrere ad inutili formalità: “si collabora, si da quanto si può e ci si diverte tutti!”. L’impressione da spettatore è quella che più conta: un festival in controtendenza che non si adegua alle logiche delle feste della birra o delle feste di partito. Non c’è un profitto personale da rincorrere ma la volontà di trasmettere un messaggio confezionandolo in un prodotto di qualità. Da qui l’esigenza di mantenere alto in tutte le serate un messaggio volutamente più sociale che politico sfruttando come mezzo amplificatore la forza della musica, quella musica che non insegue le major o le tendenze commerciali….. si balla ma si riflette anche! Infine, noto la cura maniacale con cui è diretta dal lato tecnico la manifestazione. Tutti i servizi offerti (ristorante, bar, banchetti, cassa) funzionano a regime senza evidenziare alcuna carenza organizzativa, merito sia dei collaboratori (a quanto pare più che dediti alla causa), che degli organizzatori che dimostrano mano sapiente nel preparare la festa. Sono rimasto positivamente stupito dal livello di innovazione che la festa propone, come l’adozione di scalette che prevedono il backstage, l’utilizzo del maxischermo, l’ironia dei conduttori, la qualità dell’acustica e dei giochi di luce sul palco. Il tutto pone VXL come un’avanguardia per i festival del suo genere e non ha nulla da invidiare a feste ben più blasonate.
Il risultato finale è la soddisfazione dei visitatori che si sentono perfettamente integrati e sono ben disposti a farvi ritorno. Unico inconveniente: “ le zanzare!!!!!!”
PS: Chiedo scusa per l’improponibilità delle foto scattate…

di Oscar Rando

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Ascolta la puntata – Parte 1°

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Ascolta la puntata – Parte 2°

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Small Places Tour 2008

stpQuesto è un anno speciale per noi, perché il 10 dicembre si celebra il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10/12/1948. Un documento che riguarda tutte le persone del mondo, senza distinzioni, in cui si afferma che esistono diritti di cui ogni essere umano deve poter godere per la sola ragione di essere al mondo. Dopo 60 anni molti punti della Dichiarazione sono ancora disattesi e la sua applicazione è più che mai indispensabile. Per questo motivo AI ha deciso di dedicare 3 mesi al progetto SMALL PLACES TOUR (dal 10 settembre al 10 dicembre) per raccontare, ricordare e celebrare la Dichiarazione, con l’obiettivo di renderla una realtà concreta per milioni e milioni di persone che, da ogni parte del mondo, vedono quotidianamente svuotati i propri diritti fondamentali. Per farlo chiediamo il vostro contributo.

 

Vi chiediamo di unirvi ad AI e partecipare a Small Places Tour (SPT), uno degli eventi musicali globali più ambiziosi dallo Human Rights Now! Tour del 1988. SPT è un progetto proposto e sviluppato da Art For Amnesty per Amnesty International, organizzato nell’ambito delle celebrazioni del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani.

 

SPT prende il nome da una celebre frase di Eleanor Roosevelt:
“Dove hanno inizio, dopo tutto, i diritti umani universali? In posti piccoli, vicino a casa, così vicini e così piccoli che non possono essere visti su nessuna mappa del mondo”.
SPT non è soltanto una serie di concerti a scopo benefico, non è neanche un solo mega-evento, ma è un progetto che coinvolge artisti di tutto il mondo, da Peter Gabriel agli artisti emergenti. Hanno già aderito al progetto i R.E.M., The Edge, Nine Inch Nails, Stone Temple Pilots, Verve, Counting Crows e tantissimi altri artisti in più di 25 Paesi.

 

Esistono diverse modalità per partecipare a SPT:
• dedicare un concerto a SPT nel periodo che va dal 10 settembre al 10 dicembre;
• devolvere una parte degli incassi di una serata;
• organizzare assieme ai soci di AI incontri/workshop/stage musicali;
• mettere un banner sul vostro sito/myspace;
• permettere ai soci di AI di allestire uno stand durante il vostro concerto;
• ricordare agli spettatori i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani;
• coinvolgere altri artisti nel progetto.

 

Se ritenete possibile una di queste forme di collaborazione e se avete in programma date dal 10 settembre al 10 dicembre del 2008 contattateci, unite la vostra voce a quella di più di due milioni di persone che quotidianamente difendono e promuovono i diritti umani nel mondo.
Aiutateci a diffondere il messaggio positivo della Dichiarazione universale dei diritti umani!

 

 

Per maggiori info:
www.amnesty-small-places-tour.it
www.myspace.com/smallplacestour_italia

e-mail: stp@amnesty.it

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