La ventesima edizione di “Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty” vince la Targa Tenco per il “Miglior album collettivo a progetto”. Un week end pieno di soddisfazioni per il festival che si tiene a Rosolina Mare.
Sabato 20 ottobre 2018, una delegazione della nostra associazione, capitanata dal presidente Giovanni Stefani e dal direttore artistico Michele Lionello è stata al Tenco 2018 a ricevere questo importantissimo premio legato alla canzone d’autore. Questo riconoscimento è un premio nuovo, istituito quest’anno e per noi è stato particolarmente significativo riceverlo proprio nell’edizione dedicata ai Migrans, nel settantesimo anno dalla nascita della Dichiarazione universale dei diritti umani e con l’album che ha sancito i 20 anni di Festival a fianco di Amnesty.
L’associazione “Voci per la libertà” vuole condividere il premio con Amnesty International Italia e con i partner storici MEI (che ha collaborato alla realizzazione del Cd) e Rete dei festival, e vuole ringraziare chi ha sostenuto il progetto, MiBACT e SIAE, quest’ultima nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”. Ma la condivisione, oltre che un grande ringraziamento, è anche ovviamente per gli artisti presenti nell’album, che hanno festeggiato con “Voci” i vent’anni di festival, e simbolicamente anche per tutti quelli saliti sul palco in due decenni. Un plauso quindi a tutti gli artisti che compongono l’album: Nada Malanima, Carlo Valente, Diodato, Elisa Erin Bonomo, The Bastard Sons of Dioniso, Amarcord, Giovi, Nevruz, Anna Luppi e Tukurù.
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L’album premiato presenta infatti “Ballata Triste” di Nada e 14 brani degli altri artisti, fra cui “Tra l’altro” di Carlo Valente (vincitore del Premio emergenti 2017 con il brano “Crociera maraviglia”) dedicato a Federico Aldrovandi e presentato alla conferenza pomeridiana di sabato 20 presso la sede del Club Tenco, in rappresentanza di tutti gli artisti presenti all’interno dell’album. Un incontro molto intenso in cui i presentatori Antonio Silva e Steven Forti hanno dialogato con Michele Lionello sull’importanza di questo nuovo premio, sulla qualità del progetto artistico di Voci per la Libertà e sull’attuale necessità della promozione dei diritti umani attraverso la musica.
Nella serata del 20 ottobre, Michele Lionello, direttore artistico del nostro Festival, ha ritirato la Targa sul Palco dell’Ariston, consegnata dal musicologo Franco Fabbri che con emozione ha sottolineato l’importanza di Amnesty e ricordato Ilaria Cucchi, donna che da anni lotta per i diritti del fratello morto nelle mani dello Stato.
“Questo premio non è mio – afferma Michele Lionello, direttore artistico e produttore del disco – ma è al 100% di tutta l’Associazione Voci Per la Libertà, è di tutti coloro con cui ho condiviso questi fantastici anni di impegno a fianco di Amnesty International – Italia per promuovere i diritti umani attraverso la musica!”
La carica emozionale ha superato le nostre aspettative!
Il rispetto per il nostro progetto e la reale condivisione dei valori che cerchiamo di trasmettere ogni giorno; il silenzio calato in sala durante l’esibizione di Carlo Valente con il brano “Tra l’altro” a conferma dell’impatto che una canzone può avere sui cuori e sulla sensibilità delle persone; sentire parlare di rispetto per i migranti, rispetto per i diritti umani, verità per le violazioni dei diritti; la delegazione di Amnesty incontrata al banchetto all’ingresso del teatro dell’Ariston; i sorrisi e gli abbracci di Anna, Nevruz e Carlo; i tanti messaggi di incoraggiamento, sostegno e felicità ricevuti ci hanno fatto respirare un clima di “casa” anche a così tanti chilometri di distanza!
Tutto a conferma del fatto che il premio non poteva essere che quello del progetto collettivo!
Collettivo per enormità di artisti che hanno calcato il nostro palco in questi oltre vent’anni di storia di musica e diritti umani.
Collettivo perché tutta l’associazione vi è rappresentata, ma non solo, tanti sono i sostenitori, gli amici, i collaboratori che in questi venti anni sono stati al nostro fianco.
Collettivo perché è quello che vogliamo creare a fianco di Amnesty: un insieme di persone unite da una grande esigenza, quella di promuovere, rispettare e sensibilizzare ai diritti universali dell’uomo.
Forse ci stiamo riuscendo?
Quello di cui siamo sicuri è che questo premio è un’ulteriore spinta per proseguire in questa direzione, che sembra essere quella giusta: far parlare musica e arte in favore dei diritti umani.