Così cantava Giorgio Gaber e così noi interpretiamo il nostro impegno per creare un mondo migliore.

Siamo un movimento di persone determinate a creare un mondo più giusto, in cui ogni persona possa godere dei diritti umani sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani. Mettiamo in evidenza le ingiustizie, diamo voce a chi non ha voce, cerchiamo di cambiare la vita delle persone.

Il 2018, settantesimo anno della Dichiarazione, è stato definito l’anno dell’odio nel rapporto annuale di Amnesty International e proprio per questo motivo abbiamo sentito quasi il dovere di manifestare assieme a volti conosciuti e volti nuovi, abbiamo voluto essere un focolaio da cui si propaga il rispetto e l’amore verso i diritti di tutti!

In questi ultimi mesi ci siamo mobilitati in tutt’Italia per ribadire l’importanza dei diritti umani e l’abbiamo fatto in centinaia di piazze. Siamo scesi in piazza ad accendere una candela assieme a migliaia di cittadine e cittadini per ribadire a testa alta che stiamo dalla parte delle persone e dei diritti! In periodi bui, diventa sempre più importante unirsi contro le ingiustizie. Libertà è partecipazione.

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Il 10 dicembre abbiamo festeggiato un compleanno, quello della nostra DUDU!! Abbiamo celebrato il 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, per ricordare il suo valore e ribadire tutti insieme i suoi contenuti e valori, che mai come in questo momento sono necessari per riuscire a costruire forme di convivenza più umane e contrastare le nuove forme di razzismo, criminalizzazione della solidarietà e odio per il diverso che vediamo anche nel nostro paese.
Il 10 dicembre di settant’anni fa veniva approvata la Dichiarazione universale dei diritti umani, che indica nel rispetto degli uguali diritti di ogni essere umano il fondamento di un mondo libero, giusto e in pace. La Dichiarazione stabilisce eguaglianza e dignità di ogni essere umano e pone in capo a ogni stato il dovere centrale di garantire a tutti di godere dei propri inalienabili diritti e libertà.
Assieme ad Amnesty International anche Action Aid, Caritas, Emergency e Oxfam e decine di alter organizzazioni locali e nazionali. Assieme abbiamo letto ognuno dei 30 articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani; li abbiamo letti a gran voce e ascoltati con la consapevolezza di doverli tenere sempre a mente.
Sono loro, i diritti, che ci rendono esseri umani: quando possiamo sentirli rispettati per noi e vederli rispettati per tutte le altre persone. L’abbiamo vissuto come un momento di festa, come un vero compleanno, la festa per uno dei documenti più belli e importanti al mondo.
A Rovigo ci siamo trovati in Piazza Garibaldi e per la prima volta l’abbiamo riempita con una moltitudine di cittadine e cittadini al nostro fianco.

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Faccio un gesto e manifesto recita una canzone della Bandabardò
In silenzio non ci rimaniamo mai, se non per riflettere su ciò che accade attorno a noi. Non si può fare finta di nulla, di fronte alla morte di un giovane ragazzo di 28 anni, partito per l’Egitto per motivi di studio e lavoro, e tornato senza vita.

Il 25 gennaio abbiamo così partecipato all’ormai ahinoi consueta manifestazione da tre anni a questa parte, in ricordo di Giulio Regeni, in piazza Vittorio Emanuele II a Rovigo organizzata da Amnesty International. In oltre 100 piazze d’Italia, alle 19.41 si sono accese miglia di luci per ricordare il momento esatto dell’ultimo sms inviato da Giulio Regeni prima di essere sequestrato in Egitto, sottoposto nei giorni successivi a feroci torture e assassinato. Noi abbiamo fatto anche un minuto di silenzio e riflessione per Giulio e “per tutti i Giulio e le Giulie del mondo”, come dice la madre del giovane; seguito successivamente da una condivisione di pensieri da parte di numerosi partecipanti.

In questi tre anni, grazie all’aiuto delle nostre attiviste e dei nostri attivisti, abbiamo continuato giorno dopo giorno a chiedere la verità con iniziative in ogni parte del paese. Continueremo fino a quando ci sarà una verità giudiziaria che coincida con quella storica, che attesti quel “delitto di stato”, ne accerti le responsabilità individuali e le collochi lungo una precisa catena di comando.

Quella del 25 gennaio non sarà una semplice manifestazione, ma un abbraccio fortissimo di sostegno di tutta Italia alla famiglia di Giulio Regeni. Con questo evento non abbiamo voluto “solo” ricordare il giovane Giulio, ma far sentire la nostra presenza, il nostro interesse e la voglia di verità che col passare degli anni non diminuisce, anzi si intensifica e non andrà mai nel dimenticatoio.

Perché per noi è così importante ritrovarsi a manifestare in piazza?
Le piazze sono luoghi pubblici, che vedono il passaggio di centinaia e centinaia di persone ogni giorno. Noi scegliamo di fermarci, sostare per qualche minuto, un’ora o più in piazza.

Non solo una sosta fisica, ma vogliamo mettere molti altri STOP.

STOP allo scorrere frenetico dei pensieri: concentriamo l’attenzione di quanti più possibile sui fatti che ci circondano;

STOP alle ingiustizie: siamo consapevoli di ciò che succede nel mondo e vogliamo verità e giustizia per tutti;

STOP all’odio: siamo stanchi di vedere discriminazioni verso chi viene considerato diverso o “sbagliato”

STOP all’indifferenza!!


Art. 1 Dichiarazione universale dei diritti umani

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.