Nuvole minacciose sembravano promettere un compleanno a base di pioggia, ma anche il meteo ha voluto collaborare alla riuscita di una vera e propria festa per i primi 50 anni di Amnesty International.
Villadose non poteva mancare all’appuntamento tanto atteso e tanto sentito.
Due sono stati i momenti organizzati dall’Associazione Voci per la Libertà, che con Amnesty International ha un legame che la stringe nel profondo, nelle sue radici e caratterizza tutto il suo operato.
Il primo appuntamento della giornata si è tenuto nella mattinata presso via Peter Benenson, la prima via al mondo dedicata al fondatore di Amnesty, e ha visto la collaborazione dell’Istituto Comprensivo di Villadose. I bambini e ragazzi si sono radunati attorno alla candela accesa, simbolo dell’associazione che lotta per la difesa dei diritti umani. Assieme a loro, si sono riuniti anche i rappresentati dell’Amministrazione Comunale locale e Liliana Cereda, responsabile Amnesty Veneto e Trentino Alto Adige, che ha fortemente voluto essere vicina ai nostri festeggiamenti. Hanno lavorato davvero tanto gli insegnati e gli alunni per rendere speciale questo momento: in particolare è stata sviluppata la tragedia dei bambini soldato, tema che è stato particolarmente sentito e di facile comprensione in quanto si tratta di coetanei a cui viene negata l’infanzia, il diritto al gioco e all’istruzione. Numerosi pensieri sono stati scritti e letti proprio dai nostri piccoli amici, che hanno dimostrato un’enorme sensibilità per l’orrore di guerre che coinvolgono bambini come loro. Proprio perché hanno compreso l’importanza di lottare per chi non ha voce, hanno proposto una raccolta di firme per una petizione indirizzata non solo agli amministratori locali, ma anche al Presidente della Repubblica per chiedere che tale sfruttamento sia interrotto. La speranza però è stata l’altro tema che ha accompagnato l’incontro: in un tripudio di colori ha preso il via il girotondo della pace. Liliana Cereda si è associata alla speranza dei bambini augurandosi che tra 50 anni ci si possa ritrovare nuovamente, ma senza la candela di Amnesty: vorrebbe dire che non è più necessario lottare per il rispetto dei diritti altrui e gli sforzi di Peter Benenson e di tutti i volontari di Amnesty sono serviti. La conclusione della mattinata di festa è stata altrettanto coreografica: per diffondere i pensieri letti sono stati lanciati in aria tantissimi palloncini gialli, semi di speranza che un giorno daranno frutti.
La musica ha poi caratterizzato il secondo momento di condivisione. Presso la Pasticceria Schiesari si sono esibiti, per lo Human Rights Tour 50, i VS Acoustic, finalisti nel 2003 di Voci per la Libertà (come Viaggio Segreto) e Giorgio Barbarotta, vincitore del Premio della Critica nell’ultima edizione del festival. Gli artisti hanno accompagnato tra note e un simpatico dialogo col pubblico il brindisi per Amnesty, aiutandoci ad intonare (e chi poteva meglio di loro?) “Tanti auguri a te”, davanti ad una gigantesca torta pronta a celebrare i 50 anni a servizio di chi non ha diritti.
Un clima di festa tra l’Associazione, i cantanti, chi è accorso ad ascoltare il concerto e chi ha offerto la disponibilità ad ospitare l’evento ha fatto sì che sembrasse il compleanno di un nostro caro amico, come, del resto, è Amnesty International per tutti noi.
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