Si è concluso con un grandissimo successo il festival Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty: anche quest’anno musica di grande qualità per una edizione durata 4 giorni sul palco principale di Rosolina Mare, il centro congressi in Piazzale Europa. Vi raccontiamo come è andata!
Per noi volontari sono stati giorni intensi ma emozionanti, impegnativi ma che ci hanno regalato tantissime soddisfazioni. Prima di tutto per il pubblico: numeroso e attento durante tutte le serate, ha seguito il festival con affetto e molti si sono complimentati per l’organizzazione e la bravura degli artisti. Questo ci inorgoglisce!
Tutte le serate sono state condotte da Savino Zaba (Raiuno e Radio 2) e Carmen Formenton (Voci per la Libertà).
Giovedi 15 Luglio l’anteprima del festival: niente brani in concorso, ma una serata nella quale abbiamo ritrovato artisti amici di Voci per la Libertà per una serata di grande musica per i diritti umani. Abbiamo aperto con lo stesso artista con cui si è chiusa l’edizione 2015, Adolfo Durante: sul palco, ha presentato la toccante Una voce per te, scritto e prodotto da Enrico Andreini con il testo di Sandra von Borries, ispirato alla lettera scritta dal piccolo Doudi al padre, il blogger saudita Raif Badawi, condannato a 10 anni di carcere e a 1000 frustate per aver fondato Free Saudi Liberals, un forum online di dibattito su temi politici, sociali e religiosi. La serata è proseguita con il Geometra Mangoni, vincitore del Primo Maggio a Roma e Bussoletti, il cantautore che lo scorso anno ha voluto festeggiare i 40 anni di attività in Italia di Amnesty International con la canzone POVERO DRAGO, scritto apposta per questo importante compleanno.
Venerdi 16 Luglio la prima serata del concorso dedicato agli emergenti di Amnesty International Italia, ma prima di iniziare la festa della musica per i diritti umani abbiamo voluto dedicare un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell’attacco di Nizza, condannato in giornata anche dal direttore per l’Europa di Amnesty International John Dalhuisen: “Siamo profondamente scioccati – dichiara – da questo attacco agghiacciante. Siamo vicini a coloro che hanno perso i loro cari. Rimaniamo uniti, insieme a coloro che si oppongono al terrore con la libertà, l’equità e il rispetto per i diritti umani”.
Poi è iniziata la musica con i live dei primi quattro esordienti: ciascun set è costituito da tre brani, uno dei quali dedicato al tema dei diritti umani. Luoghi non luoghi con Luisa (Di guerra in guerra), cantautorato che sottolinea gli orrori della guerra raccontando i vissuti di una donna in Medio Oriente, Cloud con Cruel Farewell, brano in duo (chitarra acustica e voce femminile) sulle sensazioni, sulle speranze, sulle paure di chi attraversa il mare in cerca di una vita nuova, Do’storieski con Tuto a contrari, pezzo folk in dialetto veneto sulla complessa – e a tratti paradossale – situazione dei migranti approdati in una terra promessa e inospitale, e A Tea With Alice con Colore, canzone che sfrutta l’elettronica per narrare una delle troppe stragi di disperati che tentano la traversata.
Al termine, il concerto dell’headliner Piotta che ha riscaldato la platea facendola alzare dalle sedie per ballare a ritmo del suo hip hop. Brani autografi, pezzi di altri e mash-up con voce, basso, chitarra e batteria, potenti e incalzanti. Accompagnato dalla sua band, per un’ora, ripercorre la sua carriera ventennale con le hit più note, energizzanti, ammiccanti e liberatorie. Molti i messaggi lanciati in favore dei diritti umani e gli appelli ad attivarsi per fare sì che la dignità umana venga rispettata, comunque e ovunque. Ci ha fatto divertire e riflettere al tempo stesso, come solo un grande artista sa fare.
Sabato 16 Luglio un’altra serata carica di belle emozioni: è ripreso subito il concorso per band emergenti con gli altri quattro gruppi partecipanti, in attesa del gran finale con la cristian rock band, i The Sun. Si sono esibiti sotto il cielo d’estate di Rosolina Mare: Antonio Dambrosio ensemble in gara con il loro jazz cantautorale, Il quarto imprevisto e il loro pop rock d’autore presentando il brano Le regole da rispettare, la folk Ciucciuzzi’s Unable Band ed infine Statale 107 bis con il brano rock Muri Muti. Tutti bravi e coinvolgenti i semifinalisti che si sono alternati sul palco per cantare i brani dedicati ai diritti umani.
Durante l’evento la Cicciuzzi’s Unable Band ha ritirato il Premio Web Social come la band più votata on line nel contest al quale partecipano i primi iscritti al festival (a lei il pacchetto promozionale del Meeting degli Indipendenti) e la Statale 107 bis ha vinto il premio Unicusano, perchè riconosciuta come la più brava nel diffondere in modo virale la propria musica in Rete: a lei, oltre la targa consegnata dal cantautore e dj radiofonico Bussoletti, l’ingresso in heavy rotation su Radio Cusano Campus e la possibilità di farsi conoscere sulla stessa con una lunga intervista.
A chiudere una bellissima serata all’insegna della buona musica impegnata, il rock melodico e cristiano dei The Sun, che hanno attirato un pubblico particolarmente giovane sotto il palco. I messaggi di fede lanciati dal frontman Francesco Lorenzi non sono disgiunti dalle raccomandazioni di salvaguardare le persone e la loro dignità, sottolineando l’importante opera effettuata in questo ambito da Amnesty International.
Domenica 17 Luglio è stato il gran giorno, dedicato alle finali del Premio Amnesty International Italia Emergenti. I migliori cinque gruppi selezionati dalla giuria tecnica cha hanno avuto accesso alle finali sono stati Statale 107 bis, Cloud, Il quarto imprevisto, Do’storieski e A Tea With Alice che si sono esibiti con due brani a testa, uno dei quali in concorso. Ma prima dei concerti serali, al pomeriggio dalle 18 si è svolta la tradizionale conferenza stampa del Premio Amnesty International Italia Edoardo Bennato, che con la sua Pronti a salpare ha messo a fuoco la questione legata ai migranti. Presenti il direttore artistico di Voci per la Libertà Michele Lionello che ha moderato l’incontro che ha visto tra i relatori, oltre al cantautore napoletano, il vice sindaco di Rosolina Daniele Grossato e il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury. La parole di Bennato: “Sono felice di questo premio. Mi sento uno strumento della musica, che mi permette di parlare e dire quello che vedo. Nelle mie canzonette ho sempre dato voce a problemi geopolitici e alle questioni legate alle relazioni tra i membri della famiglia umana. Credo, infatti, che facciamo tutti parte di un’unica famiglia, a dispetto della colorazione della pelle. Ritengo che chi ha già raggiunto un buon livello di rispetto dei diritti umani debba dare gli strumenti a chi, purtroppo è rimasto indietro in questo fondamentale cammino, per fare sì che la dignità umana sia salvaguardata ovunque. I problemi del mondo ci riguardano, anche se sono lontani. Dobbiamo fare in modo che il dislivello del rispetto dei diritti umani vanga sanato nei tempi più rapidi possibili.”
Dopo la conferenza i cinque finalisti sono saliti sul palco con i loro brani in concorso: una giuria specializzata ha premiato le proposte più interessanti: il Premio Amnesty International Italia Emergenti 2016 è andato ai Do’storieski con Tuto a contrari, il Premio della Critica ai Tea With Alice con Colore, il Premio della Giuria Popolare è stato assegnato invece a Cloud con Cruel Farewell.
La giuria era composta da: Giò Alajmo (giornalista), Alessandro Besselva Averame (Rumore), Bussoletti (artista), Marco Cavalieri (Trs 102.3), Enrico Deregibus (Premio Tenco), Aldo Foschini (Musica nelle aie), Michele Lionello (Voci per la Libertà), Gianluca Mura (Radio41), Riccardo Noury (Amnesty International Italia), Elisa Orlandotti (FunnyVegan), Riccardo Pozzato (Voci per la Libertà) e Giovanni Stefani (Amnesty International Rovigo).
Questa 19ma edizione si è legata a due campagne di Amnesty International: MAI PIU’ SPOSE BAMBINE, che vuole fermare i matrimoni forzati e precoci che coinvolgono ogni anno oltre migliaia e migliaia di bambine, rese così schiave e vittime di violenze da parte di uomini molto più anziani di loro e, dopo la prima notte di nozze, che è di fatto una notte di stupri, esposte ad una altissima mortalità materna. L’altra campagna è VERITA’ PER GIULIO REGENI, il ricercatore torturato e ucciso in Egitto, la cui storia tutti conosciamo. Non vogliamo che si aggiunga alla lista di tutti i nomi per i quali la giustizia non arriva mai, lista che vede in elenco, ad esempio anche Ilaria Alpi. E sullo sfondo di tutto questo c’è la crisi globale dei rifugiati, persone che non possono più vivere nel loro paese, persone obbligate ad essere pronte a salpare…
Vi ringraziamo per averci seguito anche quest’anno e vi diamo appuntamento al prossimo autunno – inverno, quando inizieremo i lavori per la prossima e davvero speciale edizione: la 20ma!