Continuiamo la nostra battaglia di richiesta di VERITÀ PER GIULIO REGENI a fianco di Amnesty International e della famiglia Regeni. A partire dal 2016, all’interno del festival e in numerosissime altre iniziative locali e nazionali abbiamo dato il nostro sostegno e continuiamo a farlo in tutti i modi possibili.
#veritàpergiulioregeni
Giulio Regeni era un cittadino italiano e uno studente di dottorato presso l’Università di Cambridge, nel Regno Unito. Stava conducendo una ricerca sui sindacati indipendenti in Egitto nel periodo successivo al 2011, quando finì il governo di Hosni Mubarak.
Era al Cairo per svolgere la sua ricerca quando, il 25 gennaio 2016, il quinto anniversario della “Rivoluzione del 25 gennaio”, è scomparso. Il suo corpo, con evidenti segni di tortura, è stato ritrovato nove giorni dopo, il 3 febbraio, in un fosso ai bordi dell’autostrada Cairo-Alessandria.
Da allora è partita una grande campagna e migliaia di persone, enti, scuole, media hanno esposto striscioni con la richiesta di verità per Giulio Regeni.
“Verità per Giulio Regeni” è diventata la richiesta di tanti enti locali, dei principali comuni italiani, delle università e di altri luoghi di cultura del nostro paese che hanno esposto questo striscione, o comunque un simbolo che chieda a tutti l’impegno per avere la verità sulla morte di Giulio. Migliaia di cittadini e cittadine, italiani e non, continuano incessantemente a chiedere la verità.
Qualsiasi esito distante da una verità accertata e riconosciuta in modo indipendente, da raggiungere anche col prezioso contributo delle donne e degli uomini che in Egitto provano ancora a occuparsi di diritti umani, nonostante la forte repressione cui sono sottoposti, dev’essere respinto.
Alla vigilia di ferragosto del 2017 il governo italiano ha annunciato la volontà di “normalizzazione” nei rapporti con l’Egitto e la volontà di rimandare l’ambasciatore al Cairo: l’Italia rinuncia all’unico strumento di pressione per ottenere verità nel caso di Giulio Regeni, ma la nostra battaglia continua.
FIRMA L’APPELLO
#scortamediatica
Scorta mediatica per Giulio Regeni
La Federazione nazionale della stampa italiana ha presentato, venerdì 13 ottobre nella sua sede ufficiale di corso Vittorio Emanuele II a Roma, l’iniziativa della costituzione di una “scorta mediatica” per Giulio Regeni.
Oltre a rappresentanti di Amnesty International Italia, Fnsi e Articolo 21, presente l’avvocata Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni. Nell’occasione sono stati resi noti i nomi dei primi firmatari dell’appello.
PERCHÉ UNA SCORTA MEDIATICA?
L’iniziativa, proposta da Amnesty International Italia e fatta immediatamente propria dalla Federazione nazionale della stampa italiana e dal portale Articolo 21, intende chiamare a raccolta gli operatori dell’informazione affinché continuino a seguire le iniziative finalizzate a ottenere la verità sul sequestro, sulla tortura e sull’uccisione di Giulio Regeni, e a dare costanti notizie sulle violazioni dei diritti umani in Egitto.
La “scorta mediatica” avrà anche il compito di proteggere Giulio Regeni da attacchi e offese alla sua storia, alla sua dignità, alla sua limpidezza di comportamento e d’intenti e di tutelare i suoi difensori da attacchi alla loro sicurezza e incolumità.
COME ADERIRE ALLA SCORTA MEDIATICA
Per aderire si prega d’inviare una mail a scortamediatica@articolo21.info indicando nome e cognome ed eventuale testata.
RELAZIONI ITALIA-EGITTO: IL PRESIDENTE ANTONIO MARCHESI SCRIVE AL GOVERNO
L’iniziativa della creazione di una “scorta mediatica” è una delle risposte al rientro, avvenuto lo scorso 14 settembre, dell’ambasciatore italiano al Cairo, in un contesto di “normalizzazione” dei rapporti tra il nostro paese e l’Egitto.
Il presidente di Amnesty International Italia Antonio Marchesi, a un mese dal rientro del rappresentante italiano in Egitto, ha scritto al presidente del Consiglio Gentiloni e al ministro degli Esteri Alfano per chiedere quali passi avanti siano stati fatti riguardo alla collaborazione con le autorità egiziane nelle indagini sul sequestro, sulla tortura e sull’uccisione di Giulio Regeni.
Marchesi ha ricordato che per motivare la decisione presa dal governo il 14 agosto di far tornare l’ambasciatore italiano al Cairo, poi effettivamente insediatosi 30 giorni dopo, si era fatto riferimento a “passi avanti” che la normale ripresa delle relazioni diplomatiche tra Italia ed Egitto avrebbe favorito.
“Ogni 14 del mese chiederemo a governo di far sapere quali ‘passi avanti’ quella decisione avrà favorito” aveva promesso Marchesi a settembre. Le richieste a Gentiloni e ad Alfano confermano il questo impegno.
#sosteniamolafamigliaregeni
Per aiutare la famiglia Regeni, anche economicamente, nella sua battaglia legale per ottenere verità e giustizia è possibile farlo attraverso i braccialetti e le spille #veritàpergiulioregeni.
Ecco le modalità per ricevere i braccialetti e le spillette #veritàpergiulioregeni.
• Quantitativo minimo 5 braccialetti, a 2,00 euro l’uno + 2,00 euro di spedizione (12,00 euro totale)
• Inviare una mail di richiesta a comitatoveritapergiulioregeni@gmail.com dove indicare il numero esatto dei braccialetti o delle spille, il nome e l’indirizzo postale completo e la copia del pagamento che si può effettuare con bonifico bancario avvalendosi delle seguenti coordinate bancarie:
INTESTAZIONE: DEFFENDI PAOLA REGENI CLAUDIO
IBAN: IT 28 C 05018 02200 000000227063
BIC/SWIFT: CCRTIT2T84A
CAUSALE: GIULIO REGENI
BIC/SWIFT: CCRTIT2T84A
PRESSO: BANCA ETICA FILIALE DI TRIESTE