Il 10 dicembre, in occasione dell’anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, esce “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty 2024”, la raccolta musicale che celebra la ventisettesima edizione dell’omonimo festival che unisce musica e diritti umani.

La playlist dell’edizione 2024, che si è svolta a Rovigo dal 19 al 21 luglio, è ora disponibile su Spotify

Ad aprire la tracklist ci sono i due vincitori del Premio Amnesty International Italia: Diodato, nella sezione Big, con il brano “La mia terra” ed Emanuele Conte nella sezione Emergenti con “Proiettile bambolina”. La raccolta prosegue con gli artisti ospiti del festival, tra cui Omar Pedrini, Patrizia Laquidara, Erica Mou, Malvax e Gloria Rogato, e con i talentuosi finalisti della sezione Emergenti: Giulia Mei (Premio della Critica), Matteo Faustini (Premio del Pubblico), Motus (Premio Indieffusione), Capone & BungtBangt, Babele, Turbospettro e Isotta.

Quattordici brani formano una tracklist ricca e variegata che abbraccia stili musicali differenti: dalla poesia del cantautorato al rock, dall’elettronica ai ritmi folk e popolari. Ogni traccia è legata dal filo conduttore dei valori universali di libertà, uguaglianza e giustizia.

Questa raccolta è un’occasione per rivivere le emozioni della 27ª edizione di Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty, una tre giorni intensa di musica, arte e impegno civile che ha animato Rovigo lo scorso luglio. Il festival, realizzato in collaborazione con Amnesty International Italia, celebra da anni artisti emergenti e grandi nomi della musica italiana che si distinguono per la sensibilità verso il tema dei diritti umani. L’appuntamento ha chiuso la seconda edizione della “Settimana dei diritti umani”, una grande manifestazione multidisciplinare per promuovere i diritti umani attraverso l’arte e la cultura realizzata da decine di associazioni.

Eccovi le 14 tracce della raccolta 2024:

1. La mia terra – Diodato

Protagonista assoluto dell’edizione 2024 di Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty è stato Diodato, vincitore del Premio Amnesty International Italia sezione big con il brano “La mia terra”. Due gli appuntamenti con lui: l’incontro pubblico con stampa e pubblico nel pomeriggio e  poi la premiazione e live in serata. Il brano di Diodato, composto per il film “Palazzina LAF” di Michele Riondino e vincitore del David di Donatello per la categoria “miglior canzone originale”, è un omaggio alla città di Taranto: passando dal mito, alle origini e alla sua storia, racconta una città colpita dall’ingiustizia e dal desiderio del suo popolo di rialzarsi.

2. Proiettile bambolina - Emanuele Conte

Emanuele Conte è un cantautore pop, che tra i banchi di scuola inizia a scrivere comunicando tutto ciò in cui crede. Cerca da sempre di vivere in modo profondo la realtà, dando voce alle esperienze di chi lo circonda attraverso la sua musica e arte. Ha partecipato a molti eventi musicali importanti, arriva a vincere il Play Music Stop Violence 2023, esibendosi con molti big della musica italiana in Piazza del Popolo a Roma nel Concerto per la pace 2023 promosso dalla comunità di Sant’Egidio. Con il brano in gara, “Proiettile bambolina”, si aggiudica il Premio Amnesty International Italia sezione Emergenti, una bellissima canzone contro la guerra.

3. Dolce Maria - Omar Pedrini

Ospite della serata di sabato Omar Pedrini. Una delle penne più influenti del panorama cantautorale italiano, che ha festeggiato al nostro festival i 35 anni di carriera tornando sulle scene insieme alla Omar Pedrini Band con uno spettacolo che si è rivelato speciale, nostalgico e potente. È stata l’occasione per ascoltare i suoi successi, brani cult che hanno segnato la sua carriera, dai Timoria a oggi. Una band strepitosa ed un cantautore rock che non ha lesinato le energie per un pubblico estasiato. La canzone “Dolce Maria” è un ringraziamento scritto dopo le ultime tre delle sette operazioni al cuore del rocker bresciano.

4. Bandiera - Giulia Mei

Giulia Mei è una cantautrice e pianista di origini palermitane ma trapiantata a Milano dal 2022. La sua scrittura prende spunto dal grande pianismo di stampo classico e dalla canzone d’autore di scuola francese e genovese, e si mescola con sonorità indie pop ed elettroniche, proponendo un pop d’autore pungente e attuale. Ottiene diversi riconoscimenti in occasione di premi come Alberto Cesa, Bigazzi, Lauzi, Musicultura, De André; Genova per voi, finalista alle Targhe Tenco nella categoria “Miglior disco esordiente”. Con il brano “Bandiera” si aggiudica il Premio della Critica al nostro festival. Il brano viene felicemente accolto dalla critica e diventa colonna sonora della giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne.

5. Il cigno (The Great Woman) - Patrizia Laquidara

Ospite della serata di sabato, Patrizia Laquidara è considerata una tra le figure più poliedriche e brillanti della canzone d’autore di oggi, vincitrice di importanti premi come quello della critica tra i giovani a Sanremo 2003 e la Targa Tenco 2011 come miglior album in dialetto. Definita dalla critica “una firma talmente personale da risultare unica”, “un’artista capace di assoluta credibilità” e “una delle voci più intense e liriche della nostra musica cosiddetta leggera”. La canzone “Il cigno (The Great Woman)”, è tra le 10 canzoni finaliste del Premio Amnesty International Italia sezione Big del 2019. Un bellissimo brano contro la violenza sulle donne.

6. Il girasole Innamorato della Luna - Matteo Faustini

Matteo Faustini è un cantautore pop di Brescia, classe 1993. Si avvicina alla musica sin da bambino raggiungendo molti traguardi nella sua carriera. Tra questi vi è la 70° edizione del Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte in cui è uno dei protagonisti, vincendo il “Premio Lunezia per Sanremo” per il valore musicale e letterario del brano in gara, e successivamente, nel 2022, finalista tra i big di “Una canzone per San Marino”. In gara al nostro festival si aggiudica il Premio della giuria popolare con un brano che parla della libertà di essere diversamente giusti, di essere se stessi, liberi dalla bolla di vergogna e giudizio che gli altri ci creano, e spesso ci creiamo, attorno a noi.

7. Madre - Erica Mou

Erica Mou, artista pugliese di grande talento, con all’attivo, nonostante la giovane età, oltre ottocento concerti in Italia e all’estero e sei album in studio. Nel 2012 ha partecipato al Festival di Sanremo nella categoria giovani vincendo il Premio della Critica Mia Martini e il Premio Sala Stampa Radio Tv. Al nostro festival è stata ospite e protagonista in due appuntamenti. Con il brano “Madre” usa parole che esplorano il ciclo della vita, in un viaggio che dura nove mesi e si riflette in una promessa di eternità, perché “Forse morire è uguale identico a nascere, un fatto che riguarda tutti i presenti tranne il protagonista.”

8. Per fortuna ci sei tu – Motus

Motus, pseudonimo di Mattia Perelli, nasce a Taranto nel 2001. Si avvicina al genere rap ascoltando i migliori liricisti della scena italiana. Il suo nome d’arte in latino e significa “tumulto” o “movimento”, scelto per la sua tendenza a spaziare tra sonorità diverse, sperimentando continuamente. Nel 2021 intraprende l’avventura da busker in tutta la Puglia, per approdare poi a XFactor 16. Nel 2022 è tra i 20 vincitori di AreaSanremo con il brano “Pandora”. Con il brano “Per fortuna ci sei tu” ci racconta di un quotidiano spezzato, buio e tetro, mentre, stretti a chi sia di più caro, si aspettando che sorga il sole di un domani migliore.

9. Tornerà - Gloria Rogato

Gloria Rogato è una cantautrice e musicista poliedrica polesana, classe 1992, con una passione profonda per la musica in ogni sua forma. Fin da bambina ha una profonda passione per la composizione musicale che la porterà ad intraprendere un percorso accademico musicale. Nel 2019 intraprende il suo progetto di musica inedita assieme ad altri artisti, calcando molti palcoscenici importanti, fino ad approdare sul palco del festival. Qui stupisce il pubblico con un’intensa esibizione che anticipa la premiazione di Diodato. Con “Tornerà”, uno dei brani eseguiti sul palco del festival, ci parla di due anime. Una di queste è ormai priva di un corpo terreno, strappatole via dalla guerra. Attraverso la musica riviviamo i suoi ricordi, i suoi amori, la sua vita ed il suo forte desiderio di ritornare in quei luoghi chiamati “casa”. E mentre il mondo intorno a sé crolla, essa cerca ancora di trovare la forza per poter perdonare.

10. Capille luonghe – Capone & BungtBangt

Questa storica formazione napoletana, che dal 1999 ha portato alla ribalta nazionale ed internazionale la musica fatta con strumenti ricavati da materiali riciclati, viene definita come una band fondamentalmente percussiva ed estremamente energetica. La loro Junk Music, mix di hip hop, reggae funkadelik napoletano si ascolta ormai in vari continenti. Il brano “Capille luonghe” cerca di mantenere viva l’attenzione sulle violenze di cui sono vittime le donne iraniane, è da loro dedicato a Mahsa Amini, la giovane ventiduenne di Teheran morta a causa delle violente percosse subite da parte della polizia morale iraniana.

11. Antistaminici – Malvax

I Malvax, giovane band modenese, creatasi nel 2014, e divenuta nota per il loro sound fresco e gioviale, che  fonde Britpop e Pop-Rock inglese ed internazionale con influenze indie, e la profondità dei loro testi, capaci di esplorare tematiche esistenziali e sociali. I Malvax si distinguono per la capacità di creare brani che riescono a coniugare musicalità e riflessione, raggiungendo un pubblico giovane ma attento a messaggi più profondi. Ospiti emergenti del festival, nel loro repertorio spicca “Antistaminici”, brano che riesce a dare voce al disagio di una generazione che si sente alienata in una società che anestetizza i problemi senza risolverli davvero, proprio come il farmaco che da il nome al pezzo.

12. Mediterraneo – Babele

Babele, nome d’arte di Valerio Pettinato, è un cantautore di Messina. Il suo nome d’arte richiama ad una estetica della confusione, alle mille lingue parlate sulla Torre omonima, che influenzano e definiscono la sua scrittura. Nel 2023 è finalista di 1mnext 1° Maggio Roma e tra i protagonisti della tappa messinese di RDS Summer Festival. Con il brano “Mediterraneo”, scritto per la categoria “Migrazioni e popoli” a Music for Change 2023, ha vinto la Menzione speciale Musica Contro le Mafie e premiato a Casa Sanremo 2024 con il premio Polizia Moderna. Il suo brano “Mediterraneo” ci porta fra le onde di un mare malinconico, crudele, che promette salvezza, ma che spesso, purtroppo, non mantiene la parola data.

13. 2030 – Turbospettro

Turbospettro è un progetto alternative rock nato a Milano durante il primo lockdown, tra aprile e  maggio 2020. Il loro nome è l’unione delle parole “Turbo”, inteso come qualcosa di velocissimo, che nella sua azione propaga un’energia dirompente intorno a sé, e “Spettro”, qualcosa di sovrannaturale e inspiegabile, un messaggio al di fuori della realtà. Dalla loro produzione musicale, ispirata dai grandi gruppi alt-rock italiano, esce il loro brano in concorso. Sul palco del festival, “2030” ci ha parlato della crudeltà della guerra e di un futuro in cui a fischiare non saranno più le bombe lanciate ma le voci felici dei bambini.

14. Coming Out – Isotta

Isotta Carapelli, in arte Isotta, è una cantautrice nata a Siena nel 1992. Influenzata fin dalla tenera età dai più grandi cantautori italiani e stranieri, inizia a scrivere le sue canzoni all’età di 14 anni,. Nel 2021 vince il premio Bianca d’Aponte con il brano “Io”. Nel 2022 arriva in finale a Musicultura, conquistando il Premio della Critica “Targa Piero Cesanelli” e il Premio Afi.
Il brano in gara, “Coming out” vuole essere un inno universale per tutti coloro che ogni giorno si svegliano vivendo se stessi in totale libertà, a tutti coloro che ci provano, e a chi ancora deve riuscirci.